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Darsena Fiumicino: Satta: “A proposito di Striscia la Notizia”

Problema rifiuti, il leader della lista civica Noi Insieme chiede maggiore responsabilità alle istituzioni di competenza


“Ho provato vergogna e sdegno guardando il servizio di Striscia la Notizia sul grande problema in cui versano alcune zone portuali, come la darsena, e per la massa di rifiuti in sospensione e o depositati lungo le banchine” lo dichiara Luigi Satta, leader della lista civica Noi Insieme, dopo il servizio di Jimmy Ghione andato in onda su Canale 5 nel programma Striscia la Notizia (Clicca qui).
 
“Ho affrontato il problema – spiega Satta – durante il mio incarico sulla portualità nel novembre 2012 trovando subito un riscontro: anche allora nello specchio c’era di tutto: frigoriferi, carcasse di animali, pesci morti, canne, polistiroli e non so cos’altro. Per quanto riguarda lo specchio d’acqua della darsena e alcune banchine, fanno parte di un contratto di manutenzione ordinaria firmato tra Autorità Portuale e Comune, poi affidato alle società dell’ATI che ha in appalto il tema rifiuti del comune”.
 
“Sinceramente – sottolinea il leader della lista civica Noi Insieme – come ho avuto modo di esporre in diverse riunioni, il problema coinvolge diversi soggetti: dall’Autorità di bacino Tevere (vedi i rifiuti del Tevere che trasporta in Darsena), all’Autorità Portuale, per arrivare al Comune di Fiumicino, ai concessionari degli specchi d’acqua, agli operatori del porto e alle cooperative della pesca. È ora di far chiarezza una volta per tutte, ognuno per proprie resonsabilità, perché si devono risposte, in questo caso anche a Striscia la Notizia che ha riportato le problematiche nella trasmissione”.
 
“Per il problema dei rifiuti nella darsena, mi permetto di consigliare una panne galleggiante posizionata all’ingresso e monitorata 24 ore al giorno: è l’unico sistema per bloccare tutti quei rifiuti in sospensione che poi danno vita a quelle scene documentateci in televisione. È inutile cercare sempre i responsabili o puntare il dito sugli enti preposti. Riguardo lo scempio dei fusti vuoti o pieni di oli esausti depositati sulle banchine e in via Carloforte, il problema c’è e deve essere affrontato tra Operatori del porto (pesca), Comune e Autorità Portuale. Quest’ultimo soggetto deve impegnarsi a concedere un’area alle cooperative della pesca, che a loro volta dovranno custodire nel rispetto delle normative vigenti in materia di smaltimento, gli olii esausti. L’immagine non è stata una delle migliori e credetemi se ogni istituzione di competenza si vergognasse un pochino, sicuramente nel giro di alcune settimane vedremo risolto un grande problema” ha concluso Luigi Satta.
 
 

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