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Approvato il “Piano Regionale Rifiuti”

Rifiuti Zero:”approvato il Piano che condanna il Lazio all’illegalità almeno per altri 7 anni”

“Non tutti sanno che il Piano Regionale Rifiuti, meglio noto cone il Piano Tumori, approvato ieri dal Consiglio Regionale con 40 voti favorevoli e 23 contrari (40+23=63; i consiglieri regionali sono 80 quindi il piano è passato anche grazie all’assenza di ben 17 consiglieri che evidentemente hanno ritenuto assolutamente trascurabile il piano in approvazione) è formato da due parti – ha dichiarato il Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino – la prima parte, chiamata scenario di riferimento, che contiene le dichiarazioni di intenti e gli indirizzi generali del piano;  la seconda parte, chiamata scenario di controllo, che contiene il piano operativo da seguire nel caso in cui venga meno la possibilità di realizzare quanto previsto nella prima parte. La prima parte e la seconda risultano ampiamente in contrasto l’una con l’altra”.
“Nella prima parte del piano – spiega il Comitato – ad esempio, viene previsto il raggiungimento per l’anno 2012 del 65% di raccolta differenziata (tra 11 mesi e partendo da un misero 18%); nella seconda, invece, viene ipotizzata negli anni a venire, una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata prevedendo poi che la stragrande maggioranza di RSU venga smaltita in discarica e/o incenerita. I due piani letti ed analizzati con attenzione risultano quindi essere l’uno irrealizzabile, l’altro non in grado di rispettare la gerarchia dei rifiuti più volte definita dalle Direttive europee”.
“La Regione Lazio, infatti, ad oggi, può contare solo sul 18% di differenziata – ribadisce il Comitato – a ciò si aggiunge, come rilevato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, la carenza di impiantistica, in particolare quella adeguata al riciclo. Per adeguare gli impianti agli obiettivi previsti è necessario lo stanziamento di ingenti risorse economiche che non sono previste in alcun documento di programmazione della Regione Lazio. Ci sembra palese, quindi, che il Piano Tumori preveda la parte prima solo per aderire formalmente alle prescrizioni normative europee ed italiane, e di voler realizzare la propria unica azione solo con la seconda parte, lo scenario di controllo, che dispone interventi volti ancora una volta al mantenimento del vecchio ciclo rifiuti con discariche, inceneritori e impianti di TMB (impianti che selezionano i rifiuti ricavandone CDR ossia combustibile da rifiuto da avviare agli inceneritori)”.
“Per l’ennesima volta la salute di noi cittadini, la tutela del paesaggio e dell’ambiente e delle attività economiche ad esso collegate, vengono ignorate dagli amministratori a tutto vantaggio degli interessi privati delle lobby delle discariche e degli inceneritori” ha concluso il Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino.
 
 
 
 

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