“Conoscerlo per conviverci” Nell’aula consiliare di Fiumicino il convegno organizzato dal Wwf, dalla Lipu e dal Comune
di Dario Nottola
“Conoscerlo per conviverci”. E’ stato il filo conduttore del primo vero e proprio “dialogo” aperto tra Comune di Fiumicino ed associazioni ambientalistiche sulla conclamata ormai presenza dei lupi sul nostro territorio.
In che modo? Sensibilizzando la cittadinanza, gli allevatori e gli amministratori locali sulla presenza sempre più diffusa del lupo sul litorale e nell’hinterland romano: in particolare, non più solo nell’Oasi Lipu di Castel di Guido, dove il primo nucleo familiare si formò nel 2017, ma anche con il nucleo neo formatosi nell’Oasi Wwf di Macchiagrande e nelle zone di Fregene, Maccarese, Torrimpietra.
E di pari passo capire come poter convivere con questo predatore, richiamato dall’aumento della fauna selvatica come daini, alcune centinaia ormai, nutrie e cinghiali, vedendolo anche come una risorsa equilibratrice dell’ecosistema per la stessa Riserva Statale del litorale romano, e “come un’opportunità di valorizzazione nelle aree naturalistiche”.
Sono stati i temi, nell’aula consiliare di Fiumicino, al centro del convegno “Il lupo sul litorale romano – Dalla conoscenza alla coesistenza”, organizzato dal Wwf, dalla Lipu e dal Comune di Fiumicino, in presenza del sindaco Mario Baccini e dell’assessore all’Ambiente, Stefano Costa. L’obiettivo è comprenderne il ruolo ecologico e le sfide legate alla sua presenza in aree vicine agli insediamenti urbani sulla costa.
Nell’Oasi Lipu di Castel Guido sono state 8 le cucciolate accertate dal 2017 al 2024, con cinque cuccioli nati in quest’ultimo anno. Nell’Oasi Wwf di Macchiagrande la presenza del lupo è assai più recente. Ed il Wwf ha diffuso un vademecum di consigli per la coesistenza uomo-lupo, tra cui il non lasciare cani liberi o legati in cortili o in aree frequentate da lupi, tenere il cane al guinzaglio in aree dove risulta la presenza del predatore, non fornire ad animali selvatici scarti di cibo o rifiuti organici, non inseguire animali selvatici in auto (come episodi recenti sui social segnalano come fenomeno non da emulare), segnalare avvistamenti alle autorità competenti. Lanciata anche la proposta di un Tavolo di confronto per affrontare, a sistema, la convivenza tra la fauna selvatica e gli insediamenti urbani e soluzioni su eventuali casi di conflitto.
“Nessuna allerta ma tanta conoscenza. Il lupo non è più solo un simbolo di montagna ma è in espansione, è tornato a vivere anche in pianura e sulla costa – ha spiegato Marco Antonelli, Responsabile grandi carnivori WWF Italia e coordinatore del monitoraggio lupo nella Riserva del Litorale – In Italia ci sono circa 3.500 lupi e sta ricomparendo, con la sua iper adattabilità, in aree limitrofe alle grandi città come Roma, fino in riva al mare come nella zona a cavallo tra i il comune capitolino e quello di Fiumicino. La sua presenza è attestata da circa 10 anni. La prima grande regola è mai alimentare gli animali selvatici. Bisogna lasciar fare alla natura. Bisogna lavorare affinché la popolazione veda la sua presenza, seppur attenzionata, come un fatto naturale, adottando nel contempo buone pratiche di comportamento come il non lasciare rifiuti o scarti di cibo e non disturbarli, o non tenere cani liberi o legati in cortile in aree di presenze di lupi. Il lupo non rappresenta statisticamente un pericolo per l’uomo”.
Il sindaco Mario Baccini ha posto l’accento sul valore del lupo nell’ecosistema locale ma anche sulla situazione anomala di tale presenza vicina ad un contesto urbano, e sul fenomeno dell’abbandono di rifiuti, nonostante la differenziata all’80 per cento, che rappresenta un elemento di possibile richiamo per la fauna selvatica, “La cui gestione non è semplice da affrontare: La presenza del lupo è una realtà con cui dobbiamo imparare a convivere e questo è possibile se ci basiamo su una corretta informazione e sul rispetto per la natura. L’obiettivo è creare un dialogo aperto e costruttivo con la comunità, affinché il ritorno del lupo diventi un’opportunità di crescita – ha affermato Baccini – Il parere degli esperti ha messo in evidenza che la presenza di questo animale è un segnale positivo per la biodiversità del nostro territorio, poiché aiuta a mantenere l’equilibrio ecologico predando specie come il cinghiale; ma richiede anche una gestione responsabile. Non abbiamo dei parchi Naturali riservati ai lupi o ad altri animali selvatici e dobbiamo quindi essere in grado di gestire la loro presenza in spazi aperti senza confini, una sfida che merita impegno e dedizione. Non vedo il lupo come una minaccia ed insieme alle realtà come il Wwf e la Lipu, possiamo trovare le pratiche per una coesistenza, attraverso il dialogo ed il confronto”.
“Sin dall’inizio del mio mandato, mi sono occupato di comprendere le dinamiche legate alla presenza di questa specie nel nostro comune e pur riconoscendo il suo istituto predatorio, sappiamo che non attacca l’uomo, anzit ende ad essere diffidente e ad allontanarsi – ha detto Costa – Per convivere serenamente con i lupi, è importante seguire delle regole di convivenza per non interferire con la natura e non sconvolgerne gli equilibri. La conoscenza è fondamentale per ridurre allarmismi e creare consapevolezza sulle modalità di coesistenza con questo bellissimo animale. Non dobbiamo basarci su chiacchiere da bar e sui ‘per sentito dire’, ma dobbiamo essere consapevoli di come tutelare noi e le specie animali con le quali ci troviamo a coesistere”.
Andrea Rinelli, Responsabile Oasi di Macchiagrande, ha sottolineato “Come l’Oasi Wwf sia ora impegnata a fare conoscere la presenza del lupo nel giusto modo, visto il suo ruolo riequilibratore nell’ecosistema e rappresentando una grande opportunità di crescita e conoscenza”.
Valeria Salvatori, responsabile IEA del progetto LWW Life Wild Wolf, ha fatto il punto sulla geolocalizzazione di alcuni esemplari.