Gli alunni e insegnanti delle scuole della rete di Fiumicino coinvolti nell’incontro
di Dario Nottola
Domani, alle ore 11, nel Castello di San Giorgio a Maccarese, la Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con la Maccarese SpA Società Agricola, organizza la lezione-incontro La storia della malaria nel litorale romano con lo storico della medicina, Gilberto Corbellini.
L’appuntamento è proposto nell’ambito delle attività del progetto Navigare il territorio, iniziativa promossa dalla Fondazione Benetton, da Aeroporti di Roma e dal Parco Archeologico di Ostia Antica, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, in collaborazione con la Città di Fiumicino e con la Rete scolastica “Progetto Tirreno-Eco-Schools” di Fiumicino. A essere coinvolti nell’incontro sono proprio alunni e insegnanti delle scuole della rete di Fiumicino.
Nelle campagne intorno a Roma, ma anche in alcune zone della capitale, la malaria rappresentò un grave problema sanitario, a partire dagli anni ottanta dell’Ottocento. Per affrontare la difficile situazione che si era creata nella capitale dell’ancor giovane nazione operò un nutrito gruppo di medici e biologi, prevalentemente universitari, che si dedicò allo studio della malattia riuscendo a produrre risultati di grande rilevanza e richiamo internazionale. A questo gruppo, dove spiccavano i nomi di Guido Baccelli, Giuseppe Bastianelli, Amico Bignami, Angelo Celli, Gian Battista Grassi ed Ettore Marchiafava, si tende a riferirsi come scuola romana di malariologia, attribuendogli il merito di aver concorso alla messa a punto di un “metodo italiano” di lotta antimalarica.
Tutto il territorio è profondamente legato alla lotta condotta per sconfiggere la malattia e alle persone che hanno lavorato duramente per debellarla, come l’illustre scienziato Grassi che ha scelto di essere sepolto a Fiumicino e a cui la città ha dedicato un Istituto comprensivo, ma anche Ettore Marchiafava che viene ricordato a Maccarese dove una scuola porta il suo nome.
Gilberto Corbellini, già professore ordinario di Storia della medicina, ora direttore del Dipartimento di scienze sociali, umane e patrimonio culturale del CNR, ha studiato diversi aspetti dell’evoluzione storico-epistemologica delle scienze biomediche nel Novecento, in particolare delle immunoscienze, delle neuroscienze, della psichiatria, della medicina molecolare e dei modelli di concettualizzazione della malattia e della salute, nonché l’emergere delle istanze etiche e sociali in relazione agli avanzamenti conoscitivi e applicativi della biomedicina. Si è interessato di pedagogia medica e ha svolto ricerche sulla storia della malaria e della malariologia in Italia.
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