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Dipendenti Duty Free: domani indette due ore di sciopero

A rischio presso l’aeroporto di Fiumicino 44 posti di lavoro


“No ai licenziamenti Duty Free”. Lo gridano in coro i 44 dipendenti della società che lavora nell’ambito aeroportuale con sette negozi e che ha iniziato una procedura di licenziamento collettivo. Uno dei negozi è già stato chiuso, altri tre chiuderanno entro la fine dell’anno e per gli ultimi tre è prevista la fine delle attività entro il prossimo febbraio. Ma i dipendenti non ci stanno e domani saranno in sciopero davanti al T1 per due ore, dalle 10,30 alle 12,30.

“Speriamo che qualcosa si muova – spiega Palmira Rondinara dipendente Word Duty Free – oggi è stato aperto un tavolo al Comune di Roma con i sindacati per discutere delle nostre problematiche. Domani incontreremo Esterino Montino capogruppo Pd in Regione e speriamo che ci dia seriamente una mano”.

Fino ad ora però nulla è stato assicurato ai dipendenti che da mesi hanno chiesto un incontro con Adr. “Abbiamo anche sollecitato questa richiesta ma tutto tace. La situazione è grave perché rischiamo di entrare presto in mobilità tutti quanti. A primavera Aeroporti di Roma ha venduto i suoi Duty Free alla nuova società Aelia, ma nel pacchetto che ha venduto ci sono altri spazi oltre a quelli occupati dai negozi Adr, in cui operano già altre aziende e noi della World Duty Free. La nostra società ha una concessione in scadenza al 31 dicembre per una parte dei negozi e il resto in scadenza il prossimo 28 febbraio. Il problema – spiega Rondinara – è che l’azienda non intende restare a Fiumicino per cui ha aperto la mobilità e noi ci troviamo in pratica senza riferimenti. Non abbiamo nessuna clausola sociale. Una nuova società non è tenuta a assumerci. Il nostro futuro è alquanto incerto. Abbiamo urgenza di avere un incontro con Adr per definire una possibile soluzione al problema in tempi rapidi, vista la procedura già aperta”.

La questione è difficile soprattutto in vista delle feste natalizie. “Contando che ci sono le festività mezzo i tempi per noi sono strettissimi! L’aeroporto Leonardo da Vinci – spiegano i dipendenti – dovrebbe essere il fiore all’occhiello dello Stato italiano e invece è terra di nessuno! Le aziende che chiudono e licenziano non si contano. tutto questo è davvero assurdo. Possibile che nessuno interviene?”.
 
Valentina Fiordalice
 
 
 
 

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