A causa delle ristrettezze imposte dal Covid 19, non è stato possibile la commemorazione presso la sua tomba
Pro Loco Fiumicino
Il nome di Giovan Battista Grassi echeggia tra le strade di Fiumicino e si posa ogni giorno sulla bocca dei suoi cittadini. Piazza Grassi, via Grassi, la scuola Grassi: luoghi di riferimento per noi, punti saldi della nostra quotidianità.
Oggi 4 maggio ricorre l’anniversario della sua morte, e noi della Pro Loco non ci facciamo certo sfuggire l’opportunità di ricordare, ancora una volta, questo medico, zoologo ed entomologo straordinario. Nato il 27 marzo 1854 in provincia di Como, si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università di Pavia e, già durante il percorso di studi, mette alla prova le sue straordinarie abilità scoprendo la causa di una grave epidemia di gatti.
Conquistato l’agognato traguardo della laurea nel 1878, Giovan Battista comincia il lungo tragitto che lo porta alla fama internazionale: continua la minuziosa attività di ricerca alla Stazione Zoologica di Messina, poi a quella di Napoli, fino a scegliere Heidelberg, in Germania, per affinare le sue conoscenze nell’ambito della zoologia.
Concedendoci un rapido passo in avanti, veniamo ai suoi studi sulla malaria, che sicuramente ci interessano molto da vicino! Diffusa a livello globale, la malaria stava colpendo in modo particolarmente crudele la campagna romana e, purtroppo, anche la nostra Fiumicino.
Nel 1898 Grassi inizia un ampio studio che lo porta a correlare questa epidemia ad un genere di zanzara: le Anofeli. Ed è così che, confrontandosi con altri studiosi e intervistando i contadini della campagna intorno a Fiumicino, Grassi trasmette sperimentalmente la malaria, nello stesso anno, ad un soggetto sano, che si era prestato come cavia e si era detto disposto a farsi pungere da zanzare diverse. Quello che scopre è illuminante: l’Anopheles si infetta quando punge un essere umano infetto e, a quel punto, trasmette la malaria pungendo altri soggetti. Ne deriva così la legge di Grassi: MALARIA = ANOFELI + ESSERI UMANI INFETTI.
Continuando i suoi esperimenti nelle aree attigue, Grassi popone al Parlamento, in qualità di senatore, una campagna di somministrazione del chinino. Ma non è finita qui! Grassi continua i suoi studi anche dopo la prima Guerra Mondiale, quando la malaria torna a farsi sentire. Fonda nel 1918 l’Osservatorio della Malaria, proprio in quello che conosciamo come “Palazzo Grassi”, lungo la via Torre Clementina, e in passato sede del nostro Comune. Da qui, l’instancabile studioso osserva le abitudini di volo della zanzara, suggerendo modalità di controllo e prevenzione.
Morto nel 1925, Grassi è sepolto nel cimitero di via Portuense a Fiumicino, insieme alla moglie e alla figlia, e questa è una sua scelta specifica, vergata di suo pugno, su un foglio di carta intestata del Senato: “… se muoio a Roma, desidero essere sepolto modestamente nel piccolo cimitero di Fiumicino, dove almeno le mie ossa assisteranno alla redenzione dalla malaria di quella piccola borgata, per la quale ho tanto lavorato”.
Un vero atto di affetto che conferma come Grassi si fosse affezionato a Fiumicino ed ai suoi abitanti. La Pro Loco di Fiumicino tiene viva la memoria dell’illustre scienziato curandone la manutenzione della tomba e ricordandolo, insieme all’Amministrazione comunale.
Quest’anno, a causa delle ristrettezze imposte dal Covid 19, non possiamo svolgere la consueta commemorazione presso la sua tomba; ma con questo breve excursus abbiamo comunque voluto rendere omaggio ad un personaggio a cui, soprattutto il nostro territorio, deve tanto!