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“Alzati & Pedala”, in centinaia alla ciclo staffetta ecologica organizzata dalle Diocesi di Porto e Santa Rufina e Civitavecchia

“Svegliati, cambia posizione, ascolta, apri il cuore” e Pedala, “muoviti, agisci, corri, attiva il cambiamento e genera energia” sono alcuni degli slogan della manifestazione

 

di Dario Nottola

 

Impegno ambientale e “cura del Creato”. In alcune centinaia, tra i quali molti bambini e ragazzi, hanno partecipato alla ciclo staffetta ecologica “Alzati & Pedala“, organizzata dalle Diocesi di Porto e Santa Rufina e Civitavecchia, con la partecipazione di diversi sacerdoti, educatori, famiglie.  Alzati, “ovvero svegliati, cambia posizione, ascolta, apri il cuore” e Pedala, “muoviti, agisci, corri, attiva il cambiamento e genera energia” sono gli slogan che hanno accompagnata la “pedalata ecologica” che ha coinvolto le vicarie del territorio, toccando oltre una quindicina di località: Selva Candida-Casalotti, La Storta-Castelnuovo di Porto, Fiumicino città e Maccarese, Cerveteri-Ladispoli-Santa Marinella.

 

L’iniziativa, che ha visto un saluto del vescovo Gianrico Ruzza alla tappa di Maccarese e Fregene, a cui hanno partecipato circa 70 persone, ha unito le diverse le comunità delle diocesi nella comune riflessione sui temi proposti da papa Francesco. Da qui anche l’invito a leggere, approfondire e far conoscere i documenti di papa Francesco – Laudato si’, Fratelli tutti e Laudate Deum. Ci sono state anche le indicazioni operative molto concrete per coinvolgere le famiglie e i gruppi parrocchiali: “prendiamoci cura dei nostri parchi. Non basta piantare alberi, ma è necessario averne cura, conoscere le loro caratteristiche e fare in modo che crescano al meglio, perché senza alberi non possiamo vivere”.

 

 

“Come ha voluto ricordarci Papa Francesco nell’esortazione apostolica Laudate Deum lo scorso ottobre, “non abbiamo fatto abbastanza!”, scrivono i promotori del messaggio che hanno consegnato alle comunità. “La nostra casa comune si sta sgretolando, siamo vicini al punto di rottura: basta nascondere la testa sotto la sabbia e negare le nostre responsabilità: la temperatura aumenta ad una velocità mai vista, e allo stesso tempo gli interessi personali e di pochi continuano a prevalere sul bene comune”, l’appello.

 

Per questo occorre – l’esortazione finale – cambiare atteggiamento e dire basta all’indifferenza: “attiviamo in noi la consapevolezza che i nostri desideri e i nostri consumi provocano uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e umane, e quindi inquinamento, distruzione e ingiustizie”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco allora il momento di agire, perché “nel nostro piccolo possiamo fare molto per prenderci cura della nostra casa comune. Cambiamo stile di vita, assumiamo comportamenti etici ed ecologici. Informiamoci, insieme con i nostri amici, nella famiglia e nella comunità. La Chiesa in questo ha deciso di essere missionaria e diventare portatrice di questa buona notizia e diffondere le buone pratiche al riguardo”, è stato sottolineato ancora.

 

 

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