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“Carenza di organico nei vigili del fuoco”, l’appello del segretario Fns-Cisl, Riccardo Ciofi, intervistato da Fiumicino Online

“Il quadro generale ci indica una carenza di personale di circa 350/400 unità dislocate in tutte le sedi”

 

di Fernanda De Nitto

 

I Vigili del Fuoco, storicamente presenti già in epoca romana, istituti in Italia nel 1935, si occupano di tutte le attività di soccorso tecnico urgente e più in generale di soccorso pubblico, prevenzione incendi e vigilanza antincendio. Tali attività sono garantite attraverso le strutture operative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dislocate in tutto il territorio nazionale, attive 7 giorni su 7, in tutto l’arco delle 24 ore. I pompieri sono da sempre coloro che suscitano ammirazione e curiosità in grandi e piccini, in particolare per i loro importanti interventi a tutela della salvaguardia e dell’incolumità della popolazione e dei territori. La loro missione però deve spesso fare i conti, in particolare nell’hinterland romano e nel litorale, con notevoli carenze di personale, mezzi datati e sedi poco consone alle esigenze del personale. Ad evidenziare le problematiche il segretario Fns-Cisl di Roma e Rieti, Riccardo Ciofi, anche lui Vigile del Fuoco.

 

 

 

Ad oggi quale è la situazione del personale impiegato come Vigile del Fuoco tra Roma, Ostia e il litorale, da Fiumicino a Cerveteri?

“Dal Comando di Roma il quadro generale ci indica una carenza di personale di circa 350/400 unità dislocate in tutte le sedi. Tale percentuale negativa si ripercuote, logicamente, in tutto l’hinterland, in particolare nel quadrante tra Ostia, quindi X municipio di Roma Capitale e Cerveteri. In questa area è compreso anche l’Aeroporto di Fiumicino che è attivo come contingente operativo con 200 unità di personale, destinato primariamente al soccorso aeroportuale del Leonardo Da Vinci. Gli altri due distaccamenti sono presenti ad Ostia SD5, avente 3 mezzi operativi, e Cerveteri SD3, con un solo mezzo operativo. Tali dati ci indicano la gravità della situazione, con sedi spesso in sofferenza per la mancanza di personale ed il distaccamento di Ostia spesso declassato per aiutare il Comando di Roma. Basti pensare che ad oggi in tutto il territorio romano sono operativi solamente 1.500 vigili del fuoco, per una estensione territoriale ed una densità abitativa altamente maggiore rispetto a città europee come Berlino e Parigi dove i pompieri sono circa 8.500. La media europea di pompieri per abitanti si attesta, invece, ad uno per ogni 1.500 residenti, mentre per tutto il territorio romano in proporzione la media si attesta a un operatore per ogni 30.000 cittadini. Gli stessi operatori, con questi numeri sono praticamente obbligati a turni estenuanti, con personale costretto a lavorare anche per 24 ore di seguito; tutto ciò provoca, logicamente, stress e un più alto rischio di infortuni.

 

Ad oggi, quindi, i Vigili del Fuoco operano per tutto il litorale con le due sedi, dislocate alle estremità territoriali, di Ostia e Cerveteri. Entrando nello specifico della questione sono in corso eventuali valutazioni per ulteriori distaccamenti, magari proprio nel territorio di Fiumicino?

“Già da qualche anno si è proposta la costituzione di una sorta di distaccamento volontario a Fiumicino, in particolare presso la località di Palidoro, area scelta non a caso per la sua centralità territoriale, tra le due sedi di soccorso attive. Tale distaccamento, operante con personale volontario, consentirebbe un supporto effettivo al dispositivo ordinario di soccorso per prevenzione ed azione negli interventi riguardanti, in particolare, eventuali roghi attivi nel quadrante. Il progetto per avviare tale sede nel Comune di Fiumicino è però tutt’oggi ancora solo in una fase progettuale propositiva, con l’interessamento dell’amministrazione comunale, e l’attesa autorizzazione da parte del dipartimento del Ministero. La sede sarebbe, invece, un supporto importante per il territorio, al fine di ampliare i distaccamenti di soccorso, affiancando in particolare Cerveteri ed intervenendo anche a supporto per eventuali emergenze aeroportuali di sicurezza e di soccorso. In via temporanea poi si potrebbe, anche, ragionare per costituire una ulteriore Aps presso la sede di Fiumicino che serva il territorio, da affiancare a Cerveteri ed Ostia”.

 

Proseguendo nella relazione circa le necessità impellenti di tutto il corpo dei Vigili del Fuoco, in particolare per i territori locali, il personale opera su che tipo di mezzi di soccorso e di intervento?

“Dati alla mano, circa il 50 % dei mezzi operativi sul territorio hanno più di venti anni e spesso la manutenzione non consente l’operatività degli stessi con sostituzioni, in particolare di autopompe, sempre più obsolete e datate. Il personale ha, infatti, serie difficoltà nella gestione di tali mezzi che per loro vetustà rischiano di non essere completamente operativi e divenire, altresì, un pericolo per il personale impegnato in attività di soccorso e di intervento. Anche per ciò che concerne gli automezzi speciali aeroportuali operativi presso le sedi dell’Aeroporto la situazione non è migliore rispetto ai distaccamenti territoriali. Questi stessi mezzi sono stati impegnati anche per tutta la stagione estiva a tutela delle aree verdi, in particolare presso la pineta di Castel Fusano con un presidio antincendio ed oltre 3.500 interventi attuati per incendi boschivi”.

 

Quali sono le richieste indifferibili che la Fsn-Cisl sollecita al Comando di Roma?

“Mi auguro che il Comando abbia una lungimiranza diversa, attivando il dipartimento al fine di implementare concretamente il personale, provvedendo altresì all’acquisto di nuovi e più operativi mezzi, tutto ciò anche in previsione del Giubileo. Si richiede per tale ragione di aumentare la prossimità, consentendo magari proprio l’apertura di distaccamenti per il soccorso tecnico urgente, come quello proposto proprio a Fiumicino, con un miglioramento complessivo delle condizioni lavorative dei Vigili del Fuoco”.

 

 

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