Aneddoti, vicende e curiosità della storia più contemporanea del territorio di Fiumicino
di Roberto Saoncella
Se ne è andato all’improvviso, 30 anni fa la notte del 3 novembre 1994, con un’incidente d’auto. Stiamo parlando di Padre Giuseppe Ceriani, sacerdote dei Figli di Santa Maria Immacolata, parroco di Santa Maria Madre della Divina Provvidenza. È uno di quei ricordi indiretti della mia adolescenza. Io non l’ho mai conosciuto, ma sono cresciuto con frasi del tipo “quando c’era Padre Ceriani” oppure “perché non hai mai conosciuto padre Ceriani!”. Mi veniva detto non come fosse una colpa, ma sicuramente una mancanza incolmabile.
Era stato ordinato sacerdote da Papa Giovanni Paolo II, come ricorda Padre Sergio, suo confratello e amico d’infanzia: “alla sua prima cerimonia in piazza S Pietro, ricordo che nel salutarlo gli dissi che ci voleva un Papa polacco per ordinarlo”. Cresciuti insieme nelle scuole medie e poi in seminario, ne serba un caro ricordo: “mi colpiva molto la sua passione nel fare le cose e la sua fedeltà nel realizzarle! Un’amicizia profonda mi legava a lui come uomo e come sacerdote. Abbiamo collaborato in tante iniziative e attività”.
Le vetrate per la Chiesa, il rapporto coi parrocchiani, ma dove padre Ceriani lascia il segno è il rapporto coi giovani. “Il primo ricordo che ho di padre Giuseppe, del “Ce”, è in un campo a Porto, mentre gioca a basket. Sarà stato il 1978 od il 1979. Mi appariva alto, altissimo”, ha ricordato Dario. Con lui partirà un lungo sodalizio, così come con decine di altri giovani. “Non posso dimenticare la sua “fiducia” accordatami, appena 19enne, una sera d’inverno nel 1987, nella vecchia stanza col caminetto, sempre a Porto, nell’affidarmi il ruolo di responsabile del secondo Incontro nazionale dei Giovani della Congregazione“.
Villarella e Villa Santa Lucia sono due campi estivi di inizio anni 90, rimasti storici, organizzati dalle parrocchie, in quel modo un po’ rocambolesco che oggi non sarebbe più accettato. Ho sempre “rosicato” nel non averne fatto parte. Ho ritrovato Villarella nelle Marche, in vacanza con la famiglia, col casale ormai distrutto dal terremoto. E invece 30 anni non hanno cancellato i ricordi di quei ragazzi, oggi adulti: “ho apprezzato i cieli stellati, intorno al fuoco”; “ricordo le canzoni cantate con lui mentre suonava la chitarra”; “con una sua cassetta ho conosciuto Rino Gaetano”. Sono frasi che riecheggiano ancora, tra chi lo ha vissuto, e chi ancora oggi ne vuole tenere vivo il ricordo: “mi fermo spesso a parlargli e chiedere aiuto alla sua preghiera …e come sento le sue risposte! In questi giorni stiamo studiando come rifare l’incontro cristiano per giovani e il suo ricordo è tornato vivo!”, ha concluso padre Sergio.
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