L’autore, in un confronto con gli ospiti presenti, ha analizzato e descritto il testo
Prosegue la rassegna “Incontri letterari” che ieri, giovedì 9 novembre, ha visto protagonista Walter Rodinò. L’autore, in un confronto con gli ospiti presenti, tra i quali, il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Severini e l’Assessore alla cultura Valentina Torresi, ha analizzato e descritto il testo “Linguaggi, lingue e linguacce”.
Il libro ripercorre un’analisi accurata dell’evoluzione della lingua italiana negli ultimi decenni, a seguito dell’introduzione dei mass media; un percorso lessicale e tecnologico connesso all’intelligenza artificiale, ultima frontiera nel campo della comunicazione, già obsoleta se si pensa però al metaverso.
“Il libro è un percorso nell’evoluzione della lingua italiana secondo delle linee di tendenza fondamentali che lo hanno caratterizzato. La storia in tal senso – sottolinea Rodinò – ha subito un’accelerazione rapidissima; dalla nascita della televisione, nel 1954, alle le prime trasmissioni Rai, passando per Mike Bongiorno, con il suo italiano fluente e comprensibile a tutti; fino ad arrivare al web e quindi ad un linguaggio basato sulle immagine e non più sulla parola”.
“Siamo arrivati in pochi anni – aggiunge l’autore – a parlare di metaverso e di chip che, collegati al cervello, incamerano impulsi che probabilmente potranno essere trasmessi da un cervello umano all’altro. Una realtà ampliamente anticipata dal cinema, dalla letteratura e dalla fantascienza, il controllo del pensiero”.
In collegamento esterno con l’aula consiliare del comune, vista la complessità dei temi trattati, due dei massimi esperti di I.A: Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio I.A. e docente di Intelligenza Artificiale al Politecnico di Milano e Pasquale Viscanti, Divulgatore di Intelligenza Artificiale e coFounder della AI WEEK.
“Assistiamo ad una evoluzione molto rapida – rimarca Viscanti – Negli ultimi 12 mesi ci sono state molte più scoperte sull’I.A. che negli ultimi 20 anni, nonostante se ne parli già dal 1950 circa. Il nostro ruolo in Italia, come già accade in gran parte d’Europa, è quello di comprendere questa nuova frontiera della tecnologia per poterne sfruttare a pieno le potenzialità e trarne vantaggio”.
Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio I.A. ha approfondito gli aspetti della privacy e della sicurezza, argomenti delicati che si legano a tutte le nuove tecnologie “Dobbiamo porci il problema etico come centrale. Nel 2018 è stata sviluppata, a livello europeo, la prima norma al mondo sull’intelligenza artificiale l’A.I. Act, basata sui fattori di rischio. L’A.I. Act valuta quanto una applicazione possa essere pericolosa, sulla base di linee guida, e garantisce che i sistemi di intelligenza artificiale, utilizzati nell’UE siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi”.