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Le pescherie di Fiumicino pronte all’assalto dei romani per il menù del Cenone di Natale

Il prezzo di vongole lupino e veraci alle stelle mentre crolla quello delle ostriche

 

 

di Umberto Serenelli

 

 

È tutto pronto nelle pescherie di Fiumicino per l’arrivo dei romani a caccia del pesce per imbandire la tavola in occasione del Cenone di Natale.

 

 

Le condizioni meteo-marine dei giorni scorsi e quelle incerte di domani rischiano di far lievitare i prezzi che al momento sono contenuti almeno per alcuni tipi di pescato. Nell’unica nota stonata, in termini di listini, rientra l’aumento delle vongole lupino locali e delle veraci che vengono dall’Adriatico il cui costo ha superato addirittura le prelibate ostriche che erano le regine delle precedenti festività natalizie.

 

“Per la flotta di Fiumicino, parliamo di 23 pescherecci, c’è stata l’uscita straordinaria di ieri e oggi – garantisce Gennaro Del Prete, presidente della coop Pesca Romana – quindi sul mercato locale e romano saranno quindi disponibili circa 150 quintali di pescato fresco in più per imbandire le tavole”.

 

Rispetto agli altri anni e a soli due giorni dall’appuntamento con la cena a base del classico prodotto del mar Tirreno, le pescherie della cittadina marinara danno la sensazione di essere meno affollate.

 

“La tradizione del menù a base di pesce per la vigilia di Natale è in leggera sofferenza – precisa Fabio Romani, titolare della società all’ingrosso ‘Ciroma’ in viale della Pesca – Le nuove generazioni non sono più inclini a mettersi attorno a un tavolo con la famiglia e davanti a un menù dal sapore di mare. Questa nuova tendenza sta avendo riflessi negativi sulle vendite: vedi il capitone che è praticamente scomparso tra le richieste dei nostri acquirenti. L’altro aspetto negativo è rappresentato dalla massiccia presenza del granchio blu sul nostro litorale e ciò provoca problemi di sopravvivenza alle vongole lupino, alla stessa stregua di quanto sta accadendo in Adriatico con le veraci”.

 

Di fatto in questi giorni le vongole oscillano dai 15/20 euro al chilo, mentre le gustose ostriche sono crollate a 7/10 euro. “Questa novità sta catturando l’attenzione dei clienti che sono ritornati a gustare le ostriche, come antipasto, affogate con champagne o con un buon bicchiere di prosecco – conclude Romani – Non sono invece aumentate le cozze che sui banchi stanno a 3/5 euro al kg, mentre le lumachine di mare e le fasolare non superano i 15 euro. Purtroppo non si trovano le telline“.

 

 

I listini di gamberi e moscardini oscillano dai 15/20 euro, la frittura di paranza 15/18, seppie e polpi 20/25, ricciola, scorfano, gallinella e capitone 23/28, mazzancolle 30/35, scampi 45/50, triglie 12/15, alici 8/10, calamari, rombi, dentici, orate e spigole di mare 28/30, orate e spigole di allevamento 10/15.

 

 

“Al momento sono circa 50 i clienti che mi hanno contattato per ordinare pescato in occasione del cenone – precisa Giuseppe Iacomino, della pescheria su via Carlo Forte – Per la vigilia sto mettendo a punto un pacchetto speciale di vendite con al centro vongole lupino e frittura mista”.

 

Nella pescheria di via Giorgio Giorgis si stanno confezionando cesti con pescato e frutti di mare. “Ne dobbiamo preparare una quarantina per gli affezionati romani – precisa Giovanni Romani – ai quali consigliamo anche il polpo con crema di broccoli dal sapore accattivante”.

 

 

 

 

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