Prevista una riduzione dell’impatto edilizio di circa il 37%
di Fernanda De Nitto
Novità in vista per il nuovo porto crocieristico in previsione dell’imminente approvazione della VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, da parte del Ministero dell’Ambiente, necessaria per sbloccare l’iter del progetto definitivo, a seguito della variante proposta da una Commissione di tecnici. A illustrarci le novità, visto il protrarsi dei tempi burocratici, e le prospettive di breve e medio termine di sviluppo operativo, il Presidente del Comitato “Il Timone”, Giampaolo Nardozi.
A che punto siamo con l’iter autorizzativo del progetto definitivo del porto turistico, di cui è concessionario la Fiumicino Waterfront?
“Credo che ormai siamo in dirittura di arrivo per l’approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente della Valutazione di Impatto di Ambientale che consentirà alla Fiumicino Waterfront di poter proseguire l’iter amministrativo, al fine di iniziare i lavori in tempi ragionevoli ed utili per la realizzazione dell’opera. Tale progetto si propone di migliorare in maniera sostanziale quanto proposto nel 2009 dalla società Iniziative Portuali, ampliandone la fruibilità in un quadro di rinnovata sostenibilità. Infatti, la Fiumicino Waterfront, della quale sono soci il fondo ICON e la Royal Caribbean, ha acquisito la concessione demaniale marittima dalla procedura fallimentare del precedente concessionario, la cui bancarotta aveva lasciato l’intera area, dal vecchio faro fino al lungomare della salute, in una condizione di totale incuria e abbandono. La nuova società ha completato la progettazione necessaria all’iter di approvazione, assumendo il ruolo di soggetto esecutore e finanziatore, con un investimento pari a circa mezzo miliardo di euro“.
Quali sono le più evidenti differenze tra il nuovo progetto della Fiumicino Waterfront e la precedente proposta?
“Le differenze sono evidenti e sostanziali, in particolare dal punto di vista ambientale, con una riduzione dell’impatto edilizio di circa il 37%. Infatti, dai 67.600 metri quadri previsti, si passerà a circa 42.550 mq di costruzioni con un’altezza massima di 22 metri. Considerando che il Faro, che sarà completamente ristrutturato, avrà la vetta più alta con i suoi 26 metri di affaccio sul mare, basta ricordare che il precedente concessionario aveva previsto diverse strutture edilizie di grandi dimensioni, tra cui molte abitazioni, di altezza pari a 40 metri. Le opere previste dal nuovo progetto saranno, invece, tutte dedicate agli aspetti turistici ed operativi per il porto, senza alcuna speculazione edilizia, tra cui una grande costruzione circolare, definita il Colosseo sul mare, che ospiterà gli uffici di comando delle imbarcazioni, la dogana, e la direzione del porto crocieristico ed alcuni locali commerciali. Al suo fianco sorgerà una struttura ricettiva e una piazza coperta da destinare, ad esempio, ad attività culturali e grandi eventi. La società punta a far divenire il porto, soprattutto per la sua parte turistica di diporto, uno dei più belli del mondo, ancor più di quelli di Montecarlo, di Antibes o di Palma di Majorca, attraverso uno studio progettistico e architettonico alla cui realizzazione hanno collaborato professionisti che collaborano con gli studi di Renzo Piano e Stefano Boeri”.
A livello urbanistico e architettonico come si integrerà, il nuovo porto, in una visione di vita cittadina partecipata e condivisa con il territorio?
“Nell’ambito del nuovo porto turistico-crocieristico, con la sua rinnovata concezione di approdo per navi da crociera e, allo stesso tempo, di una marina assai attrattiva nel network del diportismo internazionale di segmento medio-alto, verranno realizzati 135.000 metri quadri di parco pubblico, un grande spazio al coperto per gli eventi, attrezzature sportive, ricreative e di ristorazione. La marina sarà attraversata da 6,3 chilometri di pista ciclabile fruibili da tutti gli appassionati delle due ruote. Saranno, altresì, ricollocati gli storici bilancioni, con una loro nuova visione sociale e culturale, e verrà restaurato il simbolo cittadino del Faro. Va ricordato che gli spazi verdi e le aree dedicate allo sport saranno ad accesso libero e continuativo per tutti i cittadini del territorio”.
Uno degli aspetti più delicati di tutto l’iter autorizzativo, che suscita particolare attenzione e perplessità, riguarda l’impatto idrogeologico dell’intera opera sul territorio, dato anche il notevole e costante insabbiamento dell’area di costruzione. Quali prospettive e soluzioni ci sono a riguardo?
“La società concessionaria, dopo diversi studi e analisi protrattisi da alcuni anni, assicura che la nuova costruzione non causerebbe alcun ulteriore fenomeno erosivo e che, d’altro canto, le sabbie che verranno asportate dai fondali sono già di per sé prive di elementi pericolosi. Inoltre, la società ha già dichiarato che con i 3 milioni di metri cubi di sabbie ottenute con il dragaggio iniziale, si potrà effettuale il totale ripascimento del tratto di costa di Fregene e Focene, oggetto di costanti fenomeni erosivi. Un intervento di portata così importante viene valutato in oltre 50 milioni di euro, che saranno a completo carico di Fiumicino Waterfront e non graveranno sulle finanze delle amministrazioni regionali e locali. Successivamente la società garantirà il dragaggio costante dell’area, per garantire le condizioni ottimali dell’approdo delle grandi navi da crociera, oltre che di tutte le imbarcazioni che attraccheranno presso i tre moli principali, Traiano, Adriano e Claudio, che saranno costruiti nel porto“.
Il nuovo porto, con il suo continuo traffico di passeggeri ed operatori, già dall’avvio del cantiere, come si integrerà nel contesto urbanistico cittadino?
“In una visione urbanistica e sociale di attenzione verso la città ed i suoi residenti, la società responsabile del nuovo porto riconoscerà all’amministrazione comunale la cifra totale di 15 milioni di euro da destinare al miglioramento viario dell’intero quadrante a sud della città e per la realizzazione di tutte le infrastrutture a terra. Un ulteriore riconoscimento in favore del Comune di Fiumicino è rappresentato dall’impegno a versare nelle sue casse la cifra di 5 euro per ogni passeggero che sbarcherà nel territorio. Ovviamente, nessuno si sogna di nascondere sotto il tappeto le criticità derivanti dal futuro impatto su un impianto viario già di per sé assai limitato. Però, i tecnici dell’amministrazione comunale, insieme a quelli delle altre amministrazioni coinvolte, sia regionali che nazionali, stanno sviluppando alcune proposte tra cui individuare le soluzioni migliori”.
Quali, invece, gli aspetti positivi che la nuova marina potrà portare alla Città?
“Sarà necessario essere pronti e propositivi per intercettare le ambizioni e le opportunità che tale enorme opera sarà in grado di apportare ad una realtà come quella della Città di Fiumicino. Le proiezioni di mercato dell’agenzia Ernst & Young prevedono un flusso di circa 1,2 milioni di passeggeri ogni anno, di cui circa un terzo si riverserà su Fiumicino ed il suo entroterra. Ebbene, gli imprenditori, insieme all’amministrazione comunale, dovranno essere capaci di attrarre questa massa di persone che sono curiose e desiderose di apprezzare nuove esperienze. Si pensi, inoltre, che, dati alla mano, il 95% dei passeggeri delle navi del gruppo Royal Caribbean arriveranno dal nord America per imbarcarsi nel nuovo hub di Fiumicino, come fanno oggi ad esempio in quello di Barcellona. Il mercato di riferimento delle altre compagnie crocieristiche non è molto dissimile da questo esempio. È del tutto evidente, pertanto, che il target di tali viaggiatori sia piuttosto elevato, e tutto questo non potrà che produrre benefici effetti sulle aziende e sui cittadini di Fiumicino. A livello occupazionale, aspetto che mi sta particolarmente a cuore, l’effetto induttivo sarà decisamente cospicuo, prevedendo a pieno regime oltre 5.000 assunzioni. Assunzioni che, per effetto della mole di traffico crocieristico, saranno caratterizzate da contratti di buon livello. È impegno di tutti, in particolare del Comitato ‘Il Timone’, fare in modo che i lavoratori e le lavoratrici esodati dell’Aeroporto siano integrati, attraverso una formazione specifica sulle necessità del nuovo porto, presso la marina di Fiumicino. Anche l’economia del territorio, nella sua accezione più completa, sarà favorita da tale sviluppo, per ciò che concerne, ad esempio, le derrate alimentari, i servizi di terra e di handling. In definitiva, occorre avere coraggio e fiducia nel credere in una visione nuova del futuro di Fiumicino, dove progresso e turismo siano elementi essenziali per una concreta crescita della nostra città”.