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“Torrimpietra builders” scelta la riqualificazione di un silos degli anni cinquanta in via Torre del Pagliaccetto

Entra nel vivo il progetto di un gruppo di giovani architetti per la riqualificazione di un luogo storico


di Dario Nottola

Entra nel vivo, nel nord del territorio di Fiumicino, il progetto pilota di un gruppo di giovani architetti che ha scelto un silos degli anni Cinquanta a Torrimpietra, in via Torre del Pagliaccetto, per riqualificare un luogo storico e sperimentare nuove tecniche di architettura.
 
L’iniziativa al via ora, un workshop, fino a settembre, nel cantiere di “Torrimpietra builders”, prevede la realizzazione di un muro che farà da filtro tra la strada e il nuovo giardino pubblico, a cui potranno partecipare giovani volontari under 35 provenienti dalle Facoltà di Architettura e Ingegneria di Roma, dagli ordini professionali e da altre realtà.
 
Questa serie di interventi prevedono in futuro: l’implementazione delle aree verdi, il recupero della cavea, la riqualifica del silos che diventerà un punto di osservazione dall’alto.
 
“Torrimpietra Builders”, salutato, quando fu presentato ed ora rilanciato sui social dall’ex vice sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, come “un progetto pilota che pone Fiumicino oltre il passato, proiettato al futuro con progetti innovativi”, è mirato alla trasformazione della struttura in un Folk Center. È già stato premiato all’Auditorium Parco della Musica – Roma per il Festival del Verde e del Paesaggio grazie al lavoro di Linee Minime Studio.  
 
Un modello di rigenerazione urbana, con interventi di urban design autocostruiti. L’area verrà rigenerata con una nuova modellazione del terreno che ne migliorerà l’accessibilità, la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti, un prato sperimentale a bassa manutenzione e zero water e materiali e lavorazioni tradizionali andate perdute, come muri in terra cruda per schermare il giardino dalla strada e pavimenti tradizionali in legno.
 
Lungo il percorso verrà mostrata la storia moderna dell’Azienda della Torre in Pietra, quando con Luigi Albertini l’antico latifondo divenne un’azienda agricola all’avanguardia, grazie al toro Carnation Producer dell’asta della Carnation Milk Farm di Seattle nel 1929, cui si deve la massima produttrice di latte a livello nazionale oggi: la frisona italiana.
 
La rampa riprende nella sua forma i lanci con cui i braccianti riempivano il silos di paglia. Il Nuovo Folk Center ospiterà un nucleo servizi e una terrazza panoramica, collegati da un ascensore che renderà il complesso accessibile a tutti. Si tratta del primo progetto stabile di urban design di TCBP,  progetto pilota nato per il bando Fermenti 2019.
 
 
 
 

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