Tra i ritrovamenti numerosissimi frammenti di fauna fossile – per la maggior parte riferibili ad elefante antico e a bue primigenio, ma anche al cervo elafo e al lupo
di Dario Nottola
Un salto indietro nel tempo, fino al Pleistocene. Domenica 24 novembre apre al pubblico il Museo La Polledrara di Cecanibbio con tre turni di visite guidate gratuite e con prenotazione obbligatoria. Il Museo, per la ricchezza dei suoi dati archeologici e paleontologici costituisce certamente uno dei più importanti depositi di fossili di elefante antico (Palaeoloxodon antiquus) attualmente noti, risalenti a circa trecentoventimila anni fa.
Il giacimento, ubicato a circa 22 km da Roma nell’area compresa tra le vie Aurelia e Boccea, tra Castel di Guido ed al confine con il Comune di Fiumicino, venne individuato nel 1984 nel corso di ricognizioni di superficie promosse dall’allora Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Lungo il pendio di una collina, a circa di 83 metri sul livello del mare, i lavori agricoli avevano fatto affiorare numerosissimi frammenti di fauna fossile – per la maggior parte riferibili ad elefante antico e a bue primigenio, ma anche al cervo elafo e al lupo – associati a strumenti litici del Paleolitico inferiore. Lo scavo del giacimento, iniziato nel 1985 ha rimesso in luce per un’area di oltre 900 mq una paleosuperficie attribuibile all’alveo di un piccolo corso d’acqua inciso in un banco di tufite granulare compatta.
Un esempio di musealizzazione avvenuta nel luogo del rinvenimento che ancora oggi sorprende i visitatori di ogni età e che domenica 24 novembre sarà aperto al pubblico con visite guidate gratuite e con prenotazione obbligatoria. Per prenotarsi è necessario compilare l’apposito modulo:
Turno di visita delle ore 10.00
Turno di visita delle ore 11.00
Turno di visita delle ore 12.20
(Foto dal sito ww.soprintendenzaspecialeroma.it)