I migranti arrivati questa mattina al Leonardo Da Vinci saranno accolti da Sant’Egidio, dalla Caritas italiana e Fondazione Migrates in collaborazione con le diocesi
di Valentina Fiordalice
Al via il primo corridoio umanitario dall’Africa. E’ arrivato questa mattina all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino il gruppo di 25 profughi, per la maggioranza bambini, provenienti dall’Etiopia. I migranti atterrati con il volo proveniente da Addis Abeba intorno alle 4,20 sono stati accolti dal segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino, dal presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, dal prefetto Mario Morcone, in rappresentanza del Ministero dell’Interno e dal direttore generale per le politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Vinali.
Si tratta dei primi 25 profughi dei 500 che arriveranno legalmente in Italia tramite i corridoi umanitari che hanno come principale obiettivo evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini, consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane.
Tantissime le storie che si sono incrociate oggi. Tutti i profughi venivano, infatti, da situazioni di pericolo. Vittime di persecuzioni, torture e violenze. Tra gli arrivati tanti bambini e famiglie in cerca di un posto sicuro in cui vivere. Tra gli abbracci più lunghi quello di Efrem, 25 anni, che da diciassette non vedeva sua sorella Sheva 38 anni cittadina italiana. “E’ bellissimo poter riabbracciare mio fratello – ha detto – grazie a tutti per questo miracolo”.
L’arrivo rientra nell’ambito del Protocollo d’intesa con lo Stato italiano, siglato dalla Cei che agisce attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes e dalla Comunità di Sant’Egidio. “Rinnovo il benvenuto a questi ragazzi e queste famiglie che oggi vedo finalmente felici. La mia parola di ringraziamento – ha detto Mons. Nunzio Galantino – va a quanti hanno reso possibile questa esperienza che continuerà e non si fermerà. Un ringraziamento particolare al governo e ai rappresentanti che hanno accolto la proposta di aprire questo ulteriore canale umanitario, con la speranza che questa possa diventare la strada maestra affinché, chi vuole lasciare il proprio paese, possa farlo con dignità e sicurezza. La nostra è una esperienza che va a mettersi accanto alle altre attività che la Chiesa Cattolica mette in campo a favore dei più deboli da oltre 30anni. E’ desiderio della Chiesa creare, inoltre, le condizioni affinché, nei paesi di origine, non ci siano più crimini e che queste persone non debbano più scappare dalle proprie case”.
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