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Alitalia, sciopero venerdì 25 settembre dalle ore 10 alle 14

Ridimensionamento, licenziamenti e smembramento, CUB: “Abbiate il pudore di non chiamarlo rilancio”


Abbiamo ricevuto e pubblichiamo
 
Le audizioni della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati della Ministra De Micheli, tenutasi il 9 settembre, nonchè del prossimo AD Lazzerini e del futuro Presidente Caio, tenutasi il 10 settembre, hanno chiarito che il Piano industriale della NewCo AZ (l’ennesimo, peraltro già profumatamente pagato!) è in fase di sviluppo ma le linee guida del Progetto industriale sono state tracciate dagli advisor (quelli di sempre!) e prevedono: ridimensionamento, licenziamenti e smembramento
 
UNA POLVERIZZAZIONE INACCETTABILE A detta della Ministra De Micheli il nuovo Piano AZ prevederà il “riassetto societario”: vorrebbero smantellare l’unicità aziendale finora conosciuta, al fine di favorire l’investimento di soggetti privati nelle singole attività industriali (Handling, manutenzioni, servizi, ecc.) riconducibili a società differenti. Su tale questione è stato ancor più esplicito il prossimo AD della NewCo che, parlando delle linee guida di un Piano ancora da definire, ha dichiarato che avrebbero intenzione di realizzare delle societarizzazioni che interesseranno le attività di terra, con l’obiettivo di provare a favorire gli investimenti privati.
Tale disegno fallimentare che porterebbe prima o dopo le attività fuori dal perimetro aziendale, trasformerebbe l’Alitalia del futuro ad immagine e somiglianza di una low-cost, fatta di pochi aerei e pochissimo personale di volo ma con gran parte del personale di terra fuori dalla compagnia vera e propria: una decisione inaccettabile per una azienda già ridotta ai minimi termini e il cui frazionamento (la scissione dell’atomo!) la polverizzerebbe ulteriormente.
 
MIGLIAIA DI LAVORATORI SCARICATI NELLA BAD COMPANY? TUTTI DEVONO ESSERE IMBARCATI NELLA NEWCO È sulla questione degli esuberi che la Ministra dei Trasporti è riuscita a dare il meglio di sé parlando di “tutela occupazionale” ma intendendo che il personale che non verrà fatto salire a bordo della nuova Alitalia, sarà lasciato nella Bad company e gestito (bontà sua!) con gli ammortizzatori sociali. Lazzerini, a domanda diretta sugli esuberi, ha provato a svicolare, richiamando l’attenzione su quanto fatto dalle altre Compagnie aeree in questa fase di crisi: un modo per confermare gli esuberi senza quantificarli ma facendo finta di dimenticare che grida vendetta l’ipotesi di investire 3 mld di euro e creare disoccupazione.
 
UNA FLOTTIGLIA PER IL DECOLLO: UNA SCELTA PERICOLOSA Sulla flotta e sul network della NewCo l’ipocrisia è salita in cattedra: sia la Ministra, che Lazzerini hanno accennato ad un Piano quinquennale (una era geologica nel Trasporto aereo, soprattutto nella situazione data!) che al suo termine, nel 2025, dovrebbe prevedere circa 100 aerei, ovvero meno di quelli ante-Covid: è ora che si scoprano le carte e si ragioni come evitare di perdere ulteriori quote del mercato italiano.
 
I TAGLI DELLA GESTIONE COMMISSARIALE: ESIGENZA DI CASSA O GIOCO DELLE PARTI? Nel frattempo, in Alitalia Sai in A.S., il Commissario Leogrande ed il Direttore Generale Zeni continuano a tagliare rotte intercontinentali e nazionali, in nome di una ristrutturazione pensata e finalizzata a tirare avanti, tentando di non bruciare l’ulteriore iniezione di denaro pubblico nelle casse AZ, ma che, in realtà, sembra solo propedeutica al ridimensionamento con cui decollerà la NewCo.
 
LA FOGLIA DI FICO DELLA UE Paradossale e a tratti irritante la falsità con cui viene utilizzata la UE per giustificare la prosecuzione del progetto di liquidazione e cessione a terzi di Alitalia e del mercato del trasporto aereo italiano che si confermerà, superata la crisi Covid, uno dei più ricchi mercati in Europa: è importante che il Governo, interrompendo la sequenza dei “piani della miseria” varati da anni, si impegni a mettere a frutto la scelta effettuata della Nazionalizzazione di Alitalia (altro che spergiuri sulla imminente uscita dello Stato dal capitale AZ!), costruendo un Compagnia di Bandiera al servizio di un Paese di oltre 60 milioni di abitanti.
 
NON SERVITECI LA SOLITA MINESTRA RISCALDATA: SERVE CORAGGIO, LUNGIMIRANZA E TRASPARENZA Il Paese ha bisogno di un rilancio delle politiche industriali, prevedendo il necessario sviluppo dei settori strategici: sul successo del rilancio di Alitalia si gioca il controllo sul ricco mercato del trasporto aereo italiano, le connessioni interne e da/per il nostro Paese, la mobilità dei cittadini, il sostegno al turismo e ad altri settori industriali, nonché la tutela occupazionale di migliaia di lavoratori. La Ministra dei Trasporti ed il Ministro Patuanelli, mettano fine agli annunci sulle agenzie di stampa e convochino una riunione con i rappresentanti dei lavoratori: non è con la promessa di un posto nel CDA AZ a qualche sindacalista che si può costruire il futuro di Alitalia e la tutela di migliaia di lavoratori.
 
La Cub Trasporti ed AirCrewCommittee hanno convocato per lunedì 21 settembre dalle ore 17 una riunione su zoom per ragionare collettivamente come costruire lo sciopero del 25 settembre e proseguire una vertenza che si annuncia delicata e complessa, rilanciando l’unità della categorie, evitando divisioni che mettono a repentaglio gli interessi dei lavoratori, dei cittadini e del Paese.
 
 
 

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