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AMS, il tempo è scaduto, la situazione è drammatica e disperata

Oltre 200 lavoratori della ex Alitalia Maintenance System ormai allo stremo


abbiamo ricevuto e pubblichiamo

È ormai trascorso più di un anno e gli oltre 200 lavoratori della ex Alitalia Maintenance System sono ormai allo stremo, con seri problemi di sopravvivenza e con la paura che il peggio debba ancora venire. Illusi e beffati nel loro sogno di poter tornare a lavorare  da un progetto fantasma di un sedicente imprenditore Colombiano che gestisce una  piccola società Americana e di cui non si conosce la provenienza, la sua storia imprenditoriale e l’origine dei suoi patrimoni.
Nessuno sa, nel mondo dell’aviazione, chi sia e cosa mai abbia fatto questo sig.  Mauricio Luna, quello che è certo che dopo i fantomatici Giordani di PanMed, le  promesse non mantenute dell’ex uomo Ferrari (Montezemolo) e infine le rassicurazioni  Ministeriali che astratte erano e tali sono rimaste, il nostro Paese si ritrova il Sig. Mauricio Luna proprietario di ciò che rimane di quella che era un’azienda ad alta tecnologia e di interesse strategico per l’Italia.
Bene, anzi male considerando che  ancora oggi ci chiediamo come tutto questo sia potuto succedere e come sia possibile  che egli possa agire indisturbato in questo Paese, ovvero ci chiediamo se siano stati fatti i dovuti controlli sia in materia di antiriciclaggio in conformità al Testo Unico della Finanza, sia in materia di sicurezza in conformità ai regolamenti aeroportuali dello scalo di Fiumicino, chissà se a riguardo, Enac ha operato le dovute verifiche.
Chiediamo nel frattempo a chi di dovere, di non aggravare ancor più la situazione  perché questa vicenda sta sempre più assumendo connotati incredibili, ricorrendo ad   un commissariamento a tutela del patrimonio industriale costituito da attrezzature specifiche ad alto valore tecnologico, di parti di ricambio ma soprattutto di know how dei lavoratori della ex AMS.
Tale richiesta si rende necessaria visto il continuo depredamento in atto, da parte di  IAG, riguardo alle attrezzature e materiali di AMS, pregiudicando così una reale riapertura di questa azienda.
L’ennesima crisi di Alitalia che in questi giorni sta venendo fuori, nonostante le straordinarie e favorevoli condizioni concesse per il rilancio della compagnia, ci  suggerisce che forse è arrivato il momento di gestire l’Aviazione Italiana con persone  capaci di cogliere e sviluppare le opportunità dell’intero sistema dell’industria  aeronautica del nostro paese, vista  anche la disponibilità istituzionale sia nazionale  (MISE e MIT) che locale (Regione Lazio) per gli investimenti necessari al rilancio del settore.
Dalla prossima settimana, ci attiveremo e metteremo in campo tutte le azioni necessarie per riportare il nostro caso alla giusta attenzione, chiedendo sin d’ora ai colleghi di ATITECH, anch’essi minacciati dalla crisi Alitalia, il cui destino sembra avere similitudini con quello di AMS, di condividere le nostre rivendicazioni per il diritto al lavoro e alla salvaguardia di questo settore industriale già distrutto dalle politiche scriteriate di Alitalia figlie di manager di acclamata incompetenza.
Benvenga che anche il Ministro Calenda se ne sia accorto. Possa però ora dare  seguito alle sue parole con atti concreti che rilancino l’intero sistema aeroportuale a partire da AMS.
Il tempo è scaduto, la situazione è drammatica e disperata. Rischia di degenerare tra  i lavoratori vista l’incertezza di poter tornare a lavorare e la conseguente mancanza di risorse economiche per sostenere le proprie famiglie. Tutto ciò può sfociare in atti incontrollabili di cui noi scriventi OO.SS., fin d’ora, decliniamo ogni responsabilità non avendo più contenuti validi da portare alla loro attenzione.
 
RSA AMS FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, UGLTRASPORTO AEREO
 
 
 
 

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