Crescono adesioni di Associazioni e Comitati per l’assemblea prevista per domenica 19 dicembre in Piazza Grassi
“Siamo dell’idea che è giunto il momento di fare una discussione pubblica sul futuro del nostro territorio e riaffermare la necessità di riqualificare l’area del Vecchio Faro – evidenzia in una nuova nota il Comitato de I Tavoli del Porto – Nella zona possono essere fatti degli interventi finalizzati a rendere fruibile l’area da parte dei cittadini. Interventi sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.”
“Siamo dell’idea che l’unica grande opera da portare avanti sia la salvaguardia del territorio, la sua messa in sicurezza dai rischi che lo caratterizzano. Siamo a favore delle opere necessarie a rendere questo territorio più funzionale e vivibile.”
“Il Comitato nasce con lo scopo di approfondire, discutere e informare i cittadini, mettendo sul “tavolo” (da qui il nome del comitato) i grandi progetti che riguardano l’intero territorio del litorale. Nel riaffermare la natura civica e apartitica del Comitato, invitiamo tutte le forze politiche, i consiglieri di maggioranza e minoranza, i membri della giunta che hanno a cuore la salvaguardia del nostro territorio a partecipare all’iniziativa e di sostenerla con opportune iniziative negli organismi istituzionali”.
Nel frattempo quindi si allarga a Fiumicino il fronte del no contro l’ipotesi di un nuovo approdo e dell’adesione alla prima assemblea popolare in piazza domenica prossima. Il Comitato “I Tavoli del Porto”, che riunisce le rappresentanze di associazioni ambientaliste e cittadine, ha chiamato la cittadinanza alla mobilitazione.
Negli ultimi giorni, hanno aderito il Comitato Promotore per un Sistema Archeoambientale Integrato Fiumicino Ostia, Dolcespiaggia, il Comitato FuoriPista, il Comitato Difendi Focene.
“Insieme alle altre realtà rappresentate nei Tavoli, e alle associazioni Italia Nostra Litorale Romano, Wwf Litorale Laziale, Lipu e Legambiente – afferma Dolcespiaggia Idee di Riserva – esprimiamo forte preoccupazione per le gravi conseguenze che tali approdi, previsti addirittura in due siti del Comune, inevitabilmente produrrebbero dal punto di vista ambientale e sociale”.
Comitati ed associazioni esprimono timori per le “voci” di realizzazione, nell’area dove naufragò il progetto del Porto turistico della Concordia, di un “Porto per l’attracco di Grandi Navi da crociera, con le conseguenze immaginabili sull’ambiente, l’erosione del litorale, l’inquinamento marino e atmosferico, la congestione del traffico”.
Il Comitato FuoriPista si dice “convinto che, anche nel caso dei Porti, sia un grave errore perseverare sulla strada delle Grandi Opere e che sia giunto il momento di muoversi verso progetti di sviluppo compatibili e sostenibili”.
