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Barriera soffolta Fregene, cresce la preoccupazione degli operatori balneari: “I lavori procedono a rilento”

La replica dell’Assessore Onorati: “Nessun fermo o rallentamento ma solo un aggiornamento tecnico in corso”


Preoccupazione tra gli operatori balneari della costa sud di Fregene per il fatto che i lavori per la realizzazione della barriera soffolta, di circa 800 metri, a difesa del  tratto, “procedano a rilento”.

Gli interventi non vanno celeri, anzi, da Intorno a metà gennaio abbiano notato un rallentamento che ci preoccupa – riferiscono i balneari – Avevamo anche invocato l’ingresso di una seconda ruspa per accelerare i lavori. Tra l’altro si poteva approfittare meglio di una fase favorevole meteo marina per andare avanti, considerato che potrebbero arrivare nuovamente ondate di maltempo visto che l’inverno non è finito. La soffolta rappresenta una fondamentale difesa della costa martoriata dall’erosione”.
 
“I lavori per la realizzazione della soffolta non sono fermi – spiega il vice sindaco ed assessore ai Lavori pubblici di Fiumicino, Giovanna Onorati – Naturalmente, sul posto, c’è un coordinatore dei lavori e della sicurezza che decide, in base ad esempio alle condizioni meteo marine,  quando si può lavorare o meno. Deve inoltre essere reperito ed aumentato il materiale occorrente poiché la soglia della soffolta, dopo l’aggiornamento progettuale, passerà  dai meno ottanta  centimetri a meno venti  sotto il pelo d’acqua. Il lavoro quindi alla fine sarà più efficace e robusto. Praticamente aumenta la consistenza e diventa una barriera più imponente. Quindi nessun fermo o rallentamento ma solo un aggiornamento tecnico in corso”.
 
Onorati, sottolinea inoltre che
“Sono in fase di valutazione alcuni aspetti tecnici che, in corso d’opera hanno richiesto la necessità di essere rivisti”.

“E’ stato ritenuto importante rivalutare le operazioni d’intervento da mettere in atto in particolar a causa al cambio di altezza della soffolta che, nell’aggiornamento progettuale, è passato dai meno ottanta centimetri a meno venti sotto il pelo d’acqua, rendendo necessario un aumento del materiale occorrente. La situazione è monitorata momento per momento ed il  lavoro alla fine sarà più efficace e robusto e avrà, proprio in previsione di future mareggiate, una resistenza maggiore” conclude Onorati
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

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