Tema dell’evento, “Le comunità locali come sentinelle del clima e della società che cambiano”
Il tema “Le comunità locali come sentinelle del clima e della società che cambiano” metterà il parterre di spicco di fronte, rispetto ai rischi idrogeologici, all’importanza delle comunità urbane e agricole locali. Sarà presente, tra gli altri, una delegazione di esperti del settore acqua del Colorado per un esame su cambiamenti climatici e rischi idrogeologici in cui si discuterà del ruolo fondamentale delle comunità locali, urbane ed agricole, come le vere sentinelle e strumenti di mitigazione del clima che cambia.
“Come Anbi Lazio siamo onorati di ospitare un evento così importante su un tema di attualità e particolarmente delicato – spiega Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio – In un periodo storico in cui gravi periodi di siccità si alternano ad eventi idrologici estremi, inondazioni e frane, due territori come quello italiano e statunitense, geograficamente così distanti, si trovano a condividere gli stessi urgentissimi problemi di sicurezza ambientale e sociale, di sicurezza idrica e alimentare. Problemi e buone pratiche nei due continenti mostrano una chiara matrice comune, anche in contesti climatici e culturali così differenti: la sostenibilità e la resilienza alle dinamiche climatiche che stanno sempre più accelerando e scoprendo la vulnerabilità idrogeologica dei nostri territori, passano per un coinvolgimento attivo delle comunità locali”.
Il convegno “Cambiamenti climatici e Comunità sostenibili. Crisi idriche e rischi idrogeologici a confronto: Colorado e Italia” avrà inizio alle 9 nella sede Anbi in viale delle Idrovore 304.
“Ringraziamo il Centro risorse idriche WARREDOC dell’Università per Stranieri di Perugia ed il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) che con il Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e la Fondazione EWA) hanno voluto coinvolgere la nostra struttura – sottolinea il direttore di Anbi Lazio Andrea Renna – occorre passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione unendo gli attori istituzionali per quel Patto per il suolo quanto mai determinante per la salvaguardia dei territori”.