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Case Ater Fiumicino, i residenti di via Vistola, via Tago e via Oder privati di luce e gas

Costa: “E’ doveroso censire gli abitanti morosi, ma non è giusto per tutti coloro che pagano regolarmente l’affitto”


di Alessandra Zauli
 
“Meglio lasciare impunito un colpevole che condannare un innocente” questa la frase di Voltaire che vorremmo venisse presa in considerazione da Ater ed altre istituzioni in questi ultimi giorni. Ed invece, ciò che accade, è tutto l’opposto.
 
Alcuni abitanti degli alloggi popolari dell’Ater di via Vistola, via Tago e via Oder si sono visti privati di luce ed acqua, sembra su richiesta di Ater. Sarebbe dovuto alla morosità di alcuni inquilini degli alloggi. La soluzione sembra, però, agghiacciante e non curante dei diritti di coloro che invece, il canone, lo pagano regolarmente.
 
Stefano Costa, Capogruppo di Fratelli d’Italia e Consigliere del Comune di Fiumicino, e Federica Cerulli, Vice Presidente del Circolo Leonardo Da Vinci di Fiumicino si sono recati, questa mattina, sul posto ed hanno ascoltato e raccolto il racconto e la disperazione dei residenti.
 
“Indubbiamente è necessario e doveroso censire gli abitanti delle case popolari, verificando, sanzionando e punendo adeguatamente coloro che non pagano il canone per motivi ingiustificabili, ma altrettanto importante, da parte delle istituzioni, è sostenere coloro che non lo pagano perché in difficoltà, e assolutamente indispensabile non punire anche coloro che invece, ogni mese, saldano regolarmente all’Ater la quota dell’affitto” è il commento di Stefano Costa.
 
“Il tempismo dell’intervento e della privazione di acqua e luce – aggiunge – ricade in un periodo dell’anno durante il quale fa freddo ed appare assurdo immaginare famiglie che non riescono neanche a scaldarsi in alcun modo. Inoltre chiediamo, a nome di coloro che oltre al canone di affitto pagano anche le spese condominiali, quali siano i servizi ricadenti nei succitati servizi condominiali. Infatti, il pavimento è dissestato, le scale sporche, i citofoni sono guasti”.

Quello che ci preme è che si intervenga al più presto con l’Ater per bloccare questa sanzione, si proceda, contemporaneamente, a verificare chi non paga e sanzionarlo nel modo opportuno in base ai motivi che lo spingono a farlo. Il tutto agendo in nome di una solidarietà che mai dobbiamo dimenticare e nel rispetto dei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti a ciascun essere umano, come quello di potersi scaldare soprattutto a dicembre, di potersi lavare con acqua calda, di avere la luce, di veder funzionare gli ascensori. Forse questo è chiedere troppo?” conclude Stefano Costa.
 
 
 
 

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