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Crisi Alitalia, oggi in aeroporto il consiglio comunale straordinario

Montino:”Disastrosa gestione aziendale, un piano che sembra perseguito più per liquidare l’azienda che per risanarla”

di Rosanna Somma
 
La crisi Alitalia continua ad essere sotto i riflettori. L’Amministrazione comunale ha l’intenzione di continuare la lotta per la compagnia tricolore e per il futuro di tutti i suoi lavoratori, in maggior parte cittadini di Fiumicino.
 
Oggi, 14 novembre, l’ennesimo Consiglio comunale straordibario dedicato al destino della compagnia aerea, che si è svolto nella sala meeting di Adr, proprio a simboleggiare la presenza delle Istituzioni a fianco dei lavoratori. L’Ordine del giorno: “Situazione Alitalia”, un Odg approvato all’unanimità. 
 
Quello di oggi è stato un incontro partecipato, che ha visto, oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione, la presenza di cariche istituzionali nazionali, tra le quali la senatrice Cirinnà, Fassina e la consigliera regionale Califano, oltre ai lavoratori e le relative sigle sindacali. Grande assente il premier Conte “E’ andato a Taranto, ma perché oggi non è venuto anche qui da noi?” è il commento di uno dei tanti lavoratori.
 
“In due anni di commissionamento – ha detto il Sindaco Esterino Montinuo nel suo intervento – siamo sempre di fronte ad un disavanzo economico, giustificandolo con un costo del lavoro troppo alto”.
 
Ma il problema, secondo il Sindaco, non è il costo del lavoro “Che dai dati risulta essere al 17% e confrontandolo con compagnie come Lufthansa (al 23%) non è così alto”.
 
Montino inoltre incalza sulla “Disastrosa gestione aziendale, un piano che sembra perseguito più per liquidare l’azienda che per risanarla”.
 
Parole forti, quelle del primo cittadino, che attacca la modalità di gestione dei risparmi, della manutenzione, le spese sui carburanti, e tutta una serie di scelte e di politiche di chi ha gestito la compagnia.
 
Risposte, chiarimenti, e sopratutto vogliamo avere la visione realistica della situazione –  ribadisce Montino che prima di concludere cita in causa anche Ferrovie dello Stato che, per 11 milioni di euro, ha “Stilato un piano di 36 pagine, pagato 300 mila euro l’una, che a detta delle potenziali partnership (Delta e Atlantia) è scarsamente utilizzabile”.
 
Ulteriore spreco di denaro, per un piano di intervento inutilizzabile ed assurdo, in un momento in cui bisognerebbe risparmiare – ha affermato Montino che conclude  ribadendo la promessa – il tavolo sulla crisi Alitalia continuerà fin quando non si troveranno le giuste situazioni, che permetteranno non di svendere la Compagnia ma di risanarla per poi rimetterla sul mercato, come è stato fatto con la Parmalat che fu prima risanata e poi venduta, non svenduta!“.
 
 
 
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