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Crolla un altro fatiscente bilancione al faro di Fiumicino

Insabbiati da diversi anni i “trabucchi” sono un testimonianza storica legata alla pesca

di Umberto Serenelli

 

Al faro di Fiumicino crolla un altro bilancione. È il quarto cedimento dei nove insabbiati lungo la scogliera che corre parallela al porticciolo “Il faro”.

 

Un forte boato si è registrato in occasione del cedimento dell’abbandonato “trabucco” che è di fatto imploso. Erano 10 le “palafitte” da cui esercitare la pesca di proprietà di enti e grosse aziende che nel tempo li hanno abbandonati e successivamente sono finiti a secco, circondati dalla sabbia a causa dell’antemurale costruito per realizzare il porto turistico. Una cosa certamente assurda in quanto gli operatori balneari continuano a lamentare l’avanzata, a grandi passi, del fenomeno erosivo che provocare danni agli stabilimenti sull’arenile di Ostia, Isola Sacra, Fiumicino, Focene e Fregene.

 

La zona dove sorge il faro è sempre stata una grossa attrattiva per i turisti. “In passato passeggiare nella stradina dietro ai bilancioni era una tappa obbligata per i romani che si sedevano poi sulla scogliera e stavano ore a osservare l’attività di pesca – precisa Donato Sereni – Altri invece preferivano ammirare il tramonto sul mare e dietro al faro: tutte queste presenze sono scomparse con un danno per la nostra località”.

 

A parte il primo “trabucco” della Camera dei Deputati, dove ancora per poco è possibile immergere la bilancia, gli altri 5 sono ancora in piedi ma versano nel degrado. Di quelli crollati negli anni passati non è rimasto nulla mentre quello venuto giù nei giorni scorsi ha lasciato sull’arenile un grosso cumulo di legna e mobili a causa del cedimento delle assi di legno appoggiate sulle travi in cemento. Il gruppo di bilancioni del faro è uno degli ultimi ricordi storici di quella che era una peculiarità di Fiumicino molto apprezzata dai romani amanti della pesca.

 

La cittadina tirrenica vantava tale presenza anche lungo i moli esterni del porto-canale ma le pittoresche costruzioni in legno sono state eliminate negli anni ’80 alla foce della Fossa Traianea. Quelle presenti al faro e quelle ancora in piedi lungo la sponda destra alla foce di Fiumara grande a Passo della Sentinella sono solo una testimonianza ma rientrano nella tradizione locale che sta scomparendo.

 

 

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