Il macchinario sarà pienamente operativo dai primi di giugno, dopo gli ultimi collaudi
di Dario Nottola
Compatterà, grazie ad un doppio pennello di microcoltelli, i rifiuti solidi provenienti dal Tevere che, per il gioco delle correnti, finiscono e si accumulano nella Darsena portuale di Fiumicino, riempiendo in venti minuti un contenitore da 600 litri. Al suo interno vi finiranno in particolare plastica, polistirolo, sfalci di canne.
Sono in pillole i numeri dello Sgrigliatore collaudato, a livello dimostrativo, nel pomeriggio nella Darsena di Fiumicino, alla presenza del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo, del sindaco Esterino Montino, dell’assessore all’Ambiente, Roberto Cini.
Il macchinario, innovativo, è un prototipo realizzato a Jesi, in provincia di Ancona: ha l’obiettivo di contribuire a risolvere il problema dei rifiuti che si accumulano nella zona del bacino acqueo e che non offre spesso una fotografia decorosa. Questo strumento, scelto dall’Autorità portuale e dall’amministrazione, attirerà e raccoglierà i rifiuti che verranno poi messi all’interno di un camion scarrabile dell’Ati del comune, che verrà posizionato, con un parcheggio dedicato, a ridosso dello sgrigliatore. Con una programmazione, in tempo reale, in caso di piena del fiume e di conseguente discesa dei rifiuti solidi, si preallerterà la squadra che metterà poi in azione in tempo utile il macchinario, che sarà pienamente operativo dai primi di giugno, dopo gli ultimi collaudi e la messa in sicurezza di tutti i dispositivi, compreso il lampeggiante che segnalerà agli utenti della Darsena l’entrata in funzione. In un’ora, quindi, il contenitore da 600 litri potrà essere riempito tre volte con i rifiuti risucchiati dallo specchio acqueo.
“Finalmente lo vediamo installato – ha commentato Montino – manca ancora un dispositivo per governare il cassonetto in modo da immergerlo e tirarlo su una volta che si è riempito. Un vortice avvinerà i rifiuti nella darsena ma è certo che biosognerà anche un pò spingerli perchè spesso si fermano intorno alle barche. E dipenda anche dalle condizioni di vento. I rifiuti risucchiati verranno messi nello scarrabile, che verrà poi sollevato e messo a disposizione e caricato dall’Ati. Alla fine del mese sarà definitivamente messo a punto e finalmente potrà funzionare“.
“E’ uno strumento abbastanza innovativo – ha detto a sua volta di Majo – che servirà parzialmente a risolvere il problema accumulo rifiuti nella Darsena, che da anni viene posto in attenzione, per cui siamo spesso intervenuti con grosso dispendio di energia e denaro. Eviterà quindi accumuli prodotti dall’intero bacino del Tevere“.