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Darsena, verso nuova bonifica dopo l’ennesima ondata di rifiuti galleggianti

Il sindaco Baccini prova a tracciare delle ricette per una soluzione strutturale


Si è svolto oggi un sopralluogo tecnico, per accordare lo spostamento delle barche ormeggiate, così da effettuare la nuova bonifica per l’ennesima ondata di rifiuti galleggianti che penalizza la Darsena portuale di Fiumicino.

Una problematica complessa e cronica che, negli ultimi anni, appare sempre con più frequenza per la mole di materiale che arriva dal Tevere.

Il sindaco Mario Baccini prova a tracciare delle ricette per una soluzione strutturale e non legata solo a bonifiche tampone temporanee. “L’attuale Convenzione/appalto con l’Autorità portuale per la pulizia della Darsena prevede 4 interventi l’anno e visto che, quasi sempre, è un gioco di correnti, cerchiamo di ottimizzare e cadenzare le attività”.
 
“Tuttavia – aggiunge – è una lotta complessa quella contro i rifiuti e detriti flottanti che arrivano dal Tevere e si incuneano periodicamente nello specchio e che, sovente, vanificano subito gli interventi di pulizia, anche straordinari: bastano infatti un’ondata di maltempo, una mareggiata, un apporto particolare dal fiume e, spesso, la Darsena si riempie velocemente e nuovamente di rifiuti. Pulisci e poco dopo sei di nuovo accapo. Eredità, ogni volta, come quella dei rifiuti che arrivano sulle spiagge causa mareggiate che le amministrazioni costiere e le Autorità competenti, che subiscono la situazione, sono poi costrette, nuovamente, ad affrontare con spese straordinarie di bonifica per riportare il decoro”

“Una difficoltà operativa rispetto ad alcuni anni fa – rimarca Baccini – è rappresentata dal fatto che, a causa di nuovi arredi urbani, è diventato complicato posizionare, a differenza del lato opposto della darsena, lo scarrabile con la gru (vedi foto) con cui prelevare direttamente i rifiuti dall’acqua, vicino all’angolo dove si trova la sede del circolo velico che, per il gioco delle correnti, è quello che subisce di più l’accumulo dei detriti. Qui, quindi, la bonifica deve essere fatta spesso tramite dei barchini”.
 
“Il macro problema permane quello di intercettare, a monte, sul Tevere, la mole di rifiuti che arriva sul litorale e che va affrontato con soluzioni definitive interistituzionali. Per risolvere in maniera strutturale o arginare la problematica in Darsena, invece, al momento, sono all’orizzonte solo due ipotesi o progettualità: trasferire le barche da diporto nel nuovo porto, una volta pronto, e riuscire così a posizionare reti o barriere in grado d’intercettare i rifiuti ed i detriti prima che entrino nella Darsena; oppure, rivedere la Convenzione, dialogando con Autorità Portuale ed il Consorzio che gestisce la Darsena, mettendo sul piatto anche la possibilità che ogni titolare delle barche ormeggiate provveda a pulire autonomamente la porzione di specchio d’acqua intorno alla propria imbarcazione”, conclude il Primo Cittadino
 
 
 
 

 
 
 

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