Troncone: “Negli ultimi 2 anni in Adr abbiamo ridotto del 50% l’indice di frequenza e gravità infortuni”
di Alessandra Lo Franco
Oggi 28 aprile si celebra la “Giornata mondiale della salute e della sicurezza sul lavoro”, istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), in memoria delle vittime degli incidenti e delle malattie professionali. La scelta della data coincide con quella della Convenzione sulla sicurezza dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’ILO.
Aeroporti di Roma ha voluto partecipare a questa ricorrenza in modo concreto e attivo, infatti si è tenuta questa mattina, presso gli Uffici Direzionali AdR, una tavola rotonda che ha visto protagonisti Marco Troncone, Amministratore Delegato AdR, Luciano Di Donato, Direttore Tecnologo INAIL, Andrea Tardiola, Direttore generale dell’Inail, una rappresentanza dei Vigili del fuoco e delle Organizzazioni sindacali, per affrontare i temi sulla prevenzione e sulla sicurezza negli ambienti lavorativi.
“La giornata di oggi rappresenta l’occasione per ricordare che si tratta di un tema sul quale non dobbiamo mai abbassare la guardia. Quando si pensa che tutto sia stato fatto, in realtà c’è sempre un modo per migliorare – ha dichiarato Marco Troncone – Per noi è fondamentale che tutti i processi, le attrezzature, i materiali e i luoghi di lavoro siano progettati, realizzati e gestiti con il massimo livello di garanzia delle condizioni di sicurezza. Considero, appuntamenti come questo, necessari perché permettono ai vari protagonisti, di confrontarsi e individuare nuove strategie“.
“Voglio ringraziare l’INAIL per il proficuo percorso di collaborazione avviato a settembre con la firma del protocollo, per la sperimentazione di soluzioni innovative ad alto valore tecnologico, che si sta dimostrando un valido strumento di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza” conclude l’Amministratore Delegato AdR.
“Per noi la partnership con Adr è una piattaforma importante dove imparare a costruire una modalità sempre più profilata nelle politiche di sicurezza – ha sottolineato il Direttore generale dell’Inail – Dai dati emersi nell’ultimo anno, ci sembra evidente che gli infortuni in Italia siano un fenomeno da gestire con attenzione. Sono circa 700mila, infatti, gli infortuni registrati, di cui 1000 mortali“.
“La maggior parte degli incidenti gravi o letali – prosegue – si riferiscono ad eventi avvenuti soprattutto nelle piccole aziende, dove è più difficile far arrivare una efficace politica di sicurezza. Dobbiamo lavorare per rendere gli interventi sempre più mirati”.
Il protocollo del 2022 ha progettato tre punti d’azione come ci ha spiegato oggi Alberto Valenza, HUMAN CAPITAL & ORGANIZATION, HEALTH & SAFETY di Aeroporti di Roma: “Il primo step del piano prevede il collocamento al Terminal 1, di un macchinario per la valutazione della postura degli Addetti Sicurezza. Stiamo facendo dei test sia sulla posa in piedi che su quella seduta, per comprendere e migliorare l’impatto del lavoro sull’apparato muscolo scheletrico. A fine 2023 avremo i primi risultati della sperimentazione. Il secondo punto coinvolge la movimentazione manuale dei carichi un tema che, se non valutato con anticipo, potrà portare ad un problema di salute e di malattie professionali nel giro di pochi anni. Il terzo obiettivo include la formazione per i lavoratori, non obbligatoria, per l’utilizzo di dispositivi tecnologici e innovativi utili alla prevenzione e alla sicurezza. Oggi assisteremo ad un esercitazione per capire come funzionano le strategie pensate nel protocollo”.
Molto coinvolgente la simulazione, che si è tenuta all’esterno degli uffici direzionali AdR e durante la quale l’operatore ha finto un malore (vedi foto), all’interno di un ambiente confinato, provocato dalle inalazioni di fumi tossici. I colleghi della “vittima” si sono adoperati per porre in salvo l’operatore rimasto vigile e hanno messo in atto tutte le procedure necessarie per attivare la macchina dei soccorsi. Sono quindi intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno concluso l’operazione mettendo in salvo l’altro dipendente rimasto privo di coscienza.
