Per la bonifica l’assessore all’Ambiente chiede l’intervento della Regione, della Città Metropolitana e degli altri organi interessati
di Dario Nottola
La foto con il Faro sullo sfondo è più eloquente delle parole. Una scena già vista ma, raramente, di tali proporzioni. Le ripetute mareggiate degli ultimi giorni hanno infatti lasciato il segno sulla costa di Fiumicino: accanto all’erosione, sempre più accentuata, a Focene e Fregene, un tappeto di rifiuti, trasportati dal Tevere, si è ammassato nella zona limitrofa al vecchio Faro.
Le onde hanno gettato lungo le scogliere di tutto, creando una maxi discarica a cielo aperto: tonnellate tra alberi, bottiglie, gomme d’auto, plastica, carcasse di animali, persino degli elettrodomestici. Ad essere coinvolte le aree tra le dighe frangiflutti ed il piazzale a ridosso del vecchio faro ma anche quelle vicine al porticciolo da rimessaggio, che ospita decine di piccole imbarcazioni. Sul “banco degli imputati” anche la diga, sprofondata, del porto turistico della Concordia, da anni ormai abbandonato: le onde, sempre più, scavalcano la barriera, allagando la zona.
“La situazione è sotto l’occhio di tutti – commenta l’assessore all’Ambiente, Roberto Cini – e si ripete ciclicamente: Fiumicino non può essere la pattumiera del Tevere con i rifiuti che si depositano sulle spiagge, scogliere e nella Darsena portuale; come amministrazione, seppur interverremo con il concorso di alcune realtà locali che si sono proposte, da soli non possiamo farcela. Serve, per la bonifica, l’intervento della Regione, della Città Metropolitana e degli altri organi interessati. La soluzione può arrivare dal riprendere in mano il progetto del deviatore di rifiuti da posizionare a Capo due Rami, dove il Tevere si divide nelle due foci”.
Senza pensare, inoltre, che la zona è oggetto degli “sporcaccioni” che abbandonano i rifiuti e che necessita di maggiori controlli ed illuminazione.
