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Fiumicino, dopo la protesta contro il caro gasolio la marineria scioglie gli ormeggi e torna a gettare le reti in mare

Del Prete: “Un piccolo passo avanti è stato fatto con segnali positivi dal Governo”


di Dario Nottola

Dopo lo stop per protesta contro il caro gasolio, scattato il 26 maggio scorso, ieri notte la flotta pescherecci di Fiumicino, prima marineria nel Lazio per quantitativo di pescato e la seconda per numero di imbarcazioni dopo Anzio, ha sciolto gli ormeggi ed è tornata a gettare le reti in mare.

Una protesta, la seconda dopo quella di marzo, che ha coinvolto molte marinerie italiane. La decisione di tornare in attività è arrivata dopo un incontro, a Fiumicino, con le altre marinerie del Lazio, tornate al lavoro, e dopo “aver ottenuto, a seguito della mobilitazione per l’insostenibilità dei costi gestionali, un certo risultato“.

“Un piccolo passo avanti è stato fatto con segnali positivi dal Governo – riferisce Gennaro Del Prete, presidente della Cooperativa Pesca Romana – A partire dal decreto sulla defiscalizzazione del 20 per cento sulle spese sostenute per il gasolio nel primo semestre di quest’anno e l’accesso tramite Regione ai fondi europei a sostegno della categoria”.

Dunque ora tornerà il pesce fresco locale in pescherie e ristoranti del litorale e della Capitale, dopo che l’approvvigionamento in larga parte si era rivolto, giocoforza, al prodotto proveniente dall’estero. I pescherecci saranno al lavoro comunque solo una settimana poichè dal 10 giugno scatterà il fermo biologico che terminerà il 12 luglio.
 
 
 
 

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