Caricamento...

Fiumicino, la pesca contesta il fermo biologico spostato ad ottobre

Sul piede di guerra anche i “vongolari” obbligati a catturare i frutti di mare con attrezzi manuali


di Umberto Serenelli
 
Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sposta il fermo biologico per il Compartimento marittimo di Roma. La flotta peschereccia di Fiumicino dovrà infatti restare in porto nel mese di ottobre e questo ha scatenato le ire della categoria che contesta la decisione dell’Unione europea che danneggerà la riproduzione dei fondali.

“Obbligarci a rispettate il fermo in ottobre riteniamo una decisione assurda – afferma Gennaro Del Prete, presidente della coop Pesca Romana – Il ripopolamento con la posa delle uova avviene a giugno, mese in cui ci siamo giustamente fermati negli anni passati. Ora i fenomeni di Bruxelles, con in testa il Commissario europeo alla pesca, è invece dell’avviso che a ottobre sul fondale brulicherà di avannotti, trascurando che noi pescheremo a giugno e ciò comporterà la distruzione delle uova“.
 
Sul piede di guerra anche gli armatori delle turbosoffianti che catturano con i rastrelli: telline, vongole lupino, cannolicchi e fasolare.

“Siamo stati a Ministero per contestare la decisione che ci obbliga, sotto le 0,3 miglia, a pescare con rastrello e verricello manuale – dice il proprietario di una ‘vongolara’, Roberto Di Biase, a nome di altri colleghi infuriati che ormeggiano i loro natanti vicino alle barche della piccola pesca – Stiamo parlando di operare a circa 600 metri dalla riva dove il fondale è di 9/10 metri. A questa profondità non troviamo le telline e abbiamo difficoltà anche con le vongole lupino. Chiediamo quindi una ‘deroga’ per lavorare più sotto costa altrimenti rischiamo di essere multati”.
 
 
 

Fiumicino Online
Fiumicino1
The OwL
Natale al Da Vinci
Pubblicità Fiumicino Online
Centro Studi GoPrinz