Montino:”La rotonda di Coccia di Morto non è interessata dai sondaggi per l’attraversamento della Fossa Traianea”
La questione Geyser è sbarcata in consiglio comunale. La relazione del Sindaco di Fiumicino Esterino Montino è stata il primo punto all’ordine del giorno dell’odierna seduta. Il primo cittadino ha elencato cosa è successo negli ultimi giorni e i provvedimenti dell’amministrazione comunale.
“Sabato 24 agosto, presso la rotatoria di Coccia di Morto a Fiumicino, si è verificata una fuoriuscita di gas naturali dal terreno. La zona è stata interamente transennata e intorno al buco da cui è scaturito il gas è stata posta una recinzione. Sono stati, inoltre, affissi dei cartelli che avvertono i cittadini di non avvicinarsi. In un primo momento gli uomini e le donne dei Vigili urbani e della Protezione civile si sono alternati per pattugliare la zona H24 e per agevolare il normale defluire del traffico. Poi sono subentrati i Carabinieri in pensione, che hanno garantito la loro presenza H12. Per quanto concerne il monitoraggio del sito – ha spiegato il Sindaco Montino – l’Amministrazione comunale si è attenuta scrupolosamente alle indicazioni dettate dai Vigili del Fuoco e dagli studiosi dell’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia e dell’Università Roma Tre. Martedì 27 agosto c’è stata, invece, la riunione con l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Caroccia, l’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia, l’Università Roma Tre, la Polizia locale, la Raffineria di Roma, l’Italgas, la Protezione Civile del Comune di Fiumicino per discutere delle cause che hanno fatto scaturire il soffione. L’ipotesi, condivisa anche dagli studiosi presenti, è stata che la fuoriuscita del gas naturale fosse stata facilitata dalla messa a norma, dovuta per legge, di alcune condutture dell’Italgas effettuate proprio all’interno della rotonda di viale Coccia di Morto qualche settimana prima. Operazione che ha richiesto una perforazione effettuata a una profondità abbastanza significativa che, con ogni probabilità, ha contribuito alla manifestazione del fenomeno. Durante l’incontro è stato anche precisato che non si tratta di biogas, bensì di gas di origine profonda, composto fino al 90% da anidride carbonica, una piccola percentuale di metano e di idrogeno solforato. Per la particolare conformazione del sottosuolo, si tratta di fuoriuscite di gas naturale che si sono già verificate nel 2010 e negli anni precedenti”.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, insieme all’Università Roma Tre, ha continuato a monitorare il fenomeno in vista degli interventi più appropriati da attuare per risolvere la situazione.
Lo scorso 5 settembre si è tenuta una nuova riunione tra l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Caroccia, l’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia, l’Università Roma Tre, la Polizia locale, la Raffineria di Roma, l’Italgas, la Protezione Civile del Comune di Fiumicino e della Regione Lazio, cui ha partecipato anche il sindaco Montino, per discutere delle iniziative da intraprendere per sciogliere definitivamente la questione.
“Domenica 8 settembre, a un paio di metri dal soffione di gas naturale fuoriuscito nella rotonda di via Coccia di Morto a Fiumicino, si è generata un’altra piccola fuoriuscita di gas. Si tratta con buona probabilità di una derivazione del primo fenomeno. La situazione è costantemente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla Protezione Civile e dalle forze dell’ordine. Infine, i geologi dell’Università La Sapienza, interessati dalla Protezione civile regionale, stanno effettuando delle misurazioni delle emissioni di CO2 nelle abitazioni prospicienti la rotonda di Coccia di Morto e nelle aree limitrofe, in ogni caso risultate nella media”.
“Le perforazioni – ha spiegato il Sindaco Montino – erano state autorizzate. La società già lo scorso 4 marzo 2013 aveva chiesto alla Soprintendenza dei Beni Culturali l’autorizzazione per fare delle perforazioni per la posa di dispersori di corrente necessari alla salvaguardia e alla messa in sicurezza della condotta Italgas attraversata da un liquido ad alta pressione.Nei prossimi giorni arriveranno le valutazioni dei vari enti preposti e insieme si potrà decidere il tipo di intervento. Con molta probabilità il soffione sarà chiuso in profondità”.
Il Sindaco ha ribadito che la rotonda di Coccia di Morto non è interessata dai sondaggi per l’attraversamento della Fossa Traianea. “Il sottopasso è lontano dall’area in cui si è verificata la ‘polla gorgogliante’ nella rotonda di via Coccia di Morto che non è minimamente interessata dall’opera. L’impatto ambientale – ha concluso il Sindaco – sarà minore rispetto a qualsiasi ipotesi di nuovo Ponte Due Giugno e il Parco di Villa Guglielmi non sarà interessato dal progetto visto che all’altezza della recinzione di Villa Guglielmi il sottopasso avrà una profondità di circa 7 metri”.
Valentina Fiordalice
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