Festa grande nella Parrocchia Stella Maris. Centinaia i fedeli intervenuti
di Roberto Saoncella
Una chiesa gremita di fedeli ha salutato questa mattina il cinquantesimo anniversario di sacerdozio di padre Sergio De Angelis, parroco della Stella Maris di Fiumicino. Nominato sacerdote il 20 aprile 1974 nella parrocchia di Porto, Sant’Ippolito e Lucia, ha retto per anni alla Santa Maria Porto della Salute nel centro storico di Fiumicino. Ha inoltre passato circa una dozzina di anni come missionario in Messico.
Oltre ai fedeli, a rendere omaggio al Giubileo d’oro sono intervenuti tutti i più alti rappresentanti della diocesi e sopratutto della casa religiosa a cui padre Sergio appartiene, ovvero i Figli di Santa Maria Immacolata. Presente anche un nutrito numero di rappresentanti dell’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco Mario Baccini e degli Assessori Stefano Costa, Federica Poggio e dai consiglieri comunali Mario Balletta ed Ezio Di Genesio Pagliuca
La cerimonia è stata accompagnata dalla corale della parrocchia Stella Maris, che si è alternata con un coro di scout ed ex giovani cresciuti tra chitarre e celebrazioni eucaristiche nel vecchio oratorio di padre Sergio.
“Grazie a tutti, alla congregazione dei figli di Santa Maria Immacolata e alla mia famiglia. Non credevo di festeggiare qui a Fiumicino i miei 50 anni di sacerdozio. Bisogna sempre avere fede”. Sono state queste le uniche parole pronunciate da un emozionatissimo padre Sergio.
“Ho partecipato con un sentimento di profondo rispetto alla funzione religiosa dedicata a Padre Sergio che per tanti anni ha unito i giovani ed ha promosso iniziative sul nostro territorio – ha sottolineato Baccini – accompagnando la crescita di diverse generazioni con il suo esempio di saggezza e spirito di aggregazione. Auguro al Padre Sergio un buon lavoro pastorale affinché possa continuare a guidare ed ispirare la nostra comunità con la sua fede”.
La Santa Messa, che oggi celebrava le vocazioni sacerdotali, si è conclusa con la benedizione del Santo Padre, Papa Francesco, e la consegna al “festeggiato”, di un regalo personale di sua santità.