
Avevano tratto in salvo cinque persone a bordo di una barca a vela in avaria sfidando le proibitive condizioni del mare
di Umberto Serenelli
Per avere salvato cinque persone, che si trovavano a bordo di una barca a vela in avaria davanti al litorale di Fiumicino, è arrivato l’encomio all’equipaggio della motovedetta CP 831 della Guardia costiera. Al Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ammiraglio Nicola Carlone, il compito di consegnare il riconoscimento ai tre coraggiosi militari che hanno compiuto un atto eroico, mettendo a rischio la propria vita, per le difficoltà presentate con mare forza 5.
Era il 7 dicembre 2024, ore 20:20, quando alla sala operativa della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino arriva un sos dalla barca a vela di 12 metri “Seppia”, in panne davanti alla costa di Fiumicino. Il natante si trovava in balia delle onde con motore e impianto elettrico in avaria e soprattutto con cinque persone a bordo assolutamente inesperte e completamente nel panico che correvano il rischio di finire sulle scogliere. Dalla base nautica nella darsena usciva immediatamente la motovedetta CP831 con a bordo il Capo di seconda classe Francesco Pappacena, l’aiutante capo Ivan Schioppa e il sergente Antonio Caputo che raggiungevano il punto dove segnalata la presenza del “Seppia” dopo aver sfidato l’oscurità, le onde alte oltre 3 metri e i circa 70 chilometri orari del vento. L’esperto comandante Pappacena affiancava con enormi difficoltà il natante e i due colleghi intanto predisponevano l’apertura delle zattere autogonfiabili dove salivano i naufraghi, rimasti bloccati nel “pozzetto” della barca, che aiutati riuscivano a salire sulla CP 831. Nel tentativo di salire sulla zattera uno finiva in mare e ci è voluta tutta l’abilità del sergente Caputo che al grido di “uomo in mare”, lanciato da Schioppa, si sporgeva dalla motovedetta e riusciva a afferrare la persona, sballottato dalle onde, per il bavero del giubbotto di salvataggio e a tirarlo a bordo.
“Ricordo che è stata dura ma alla fine siamo riusciti a portare a termine un salvataggio effettuato in condizioni meteo-marine avverse – sottolinea il comandante della CP 831, Francesco Pappacena -. La sinergia del personale a bordo è stata determinante affinché si arrivasse al recupero realizzato al termine di una complessa operazione nei confronti di persone poco esperte. È stato un onore e un piacere ricevere il prestigioso encomio che denota la sensibilità mostrata dal Comando nei confronti degli operatori del comparto operativo della Guardia costiera. Noi abbiamo fatto solo il nostro dovere”.
Il Capo Pappacena non è nuovo a questo tipo di imprese in mare. Vanta, infatti, salvataggi di extracomunitari in Sicilia e di una famiglia con bambini nel naufragio della Concordia al Giglio quando comandava la CP 305. “Siamo grati ed onorati della grande attenzione e della particolare sensibilità riservateci dal nostro Comandante Generale con l’encomio solenne che ha voluto tributare e consegnare personalmente all’equipaggio della motovedetta CP831 in servizio presso la nostra Capitaneria – dice con tono soddisfatto il Comandante della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino, Silvestro Girgenti -. La prestigiosa gratificazione attesta il grande valore espresso dall’equipaggio nel portare a termine un soccorso in piena notte e nelle peggiori condizioni meteo marine, con forte vento e tempesta in corso. E questo, dopo avere esperito con grande tenacia e coraggio una serie di tentativi volti a salvare la vita delle 5 persone presenti a bordo, anche con la presenza di un rimorchiatore, fino a quando, i nostri militari, con sprezzo del pericolo e indiscussa perizia nautica riuscivano a strappare letteralmente dalla violenza delle intemperie i malcapitati scongiurando più gravi conseguenze per la loro incolumità”.