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Fiumicino: rifugio per animali abbandonati

I cittadini invitati al consiglio comunale di venerdì 25 ottobre


Tanto per cominciare vi voglio dire, la mia concezione di canile che, è quella che “Il canile ideale dovrebbe essere vuoto”. Siccome questa è un’utopia, bisogna cercare di creare (e per favore non chiamiamolo canile/gattile), ma diamogli fin da oggi il nome di “Un rifugio per gli animali abbandonati”.
Certo creare un rifugio non è sicuramente la più semplice delle imprese, ne qualcuno può permettersi di dire che sia facile e senza impicci, ma sicuramente se stiamo pensando di costruire questo rifugio e credete che la cosa si impossibile, tenete presente che non siamo nè i primi ne gli ultimi che si cimenteranno in questa attività, quindi perché non provarci?
In fondo basta seguire pochi semplici passi e senza che ce ne accorgiamo la nostra struttura sarà funzionale come la desideriamo e accogliente per ogni sorta di animale. Visto che partiamo da una situazione dove non c’è una struttura preesistente, siamo nella realtà che, dobbiamo cominciare da capo, dal terreno, alla recinzione, ai servizi igienici una sorta di ufficio e naturalmente cucce per gli animali, affinché si trasformi un semplice immobile, in un centro adatto ad ospitare cani e gatti.
Infatti da tener ben presente è la schematizzazione dell’immobile che si possiede o che si deve costruire, in quanto una buona separazione in zone dedicate a determinate attività rende sempre la gestione del canile stesso più semplice. Particolare cura va poi posta per la costruzione dei servizi igienici, delle fognature e dei sistemi per la distribuzione dell’acqua in ogni ambiente.
Bisogna poi provvedere all’elettricità e alla linea telefonica, necessaria per ricevere le segnalazioni di ogni tipo, in modo sempre veloce ed istantaneo. Un pc che al giorno d’oggi è di grosso aiuto per le adozioni e un’ultima attenzione quando si costruisce un rifugio, deve esser rivolta anche al fattore estetico, in quanto anche l’occhio vuole la sua parte, e i cani e i gatti sicuramente si troveranno più a loro agio in un ambiente che appare salutare già alla vista. Quindi l’allestimento di idonei recinti per piccoli gruppi compatibili, e non certo di gabbie. È bene prevedere di mantenere le superfici sterrate, sia per la salute fisica del cane che poggia così i polpastrelli sulla terra anziché sul cemento e può scavare buche consentendogli quella ginnastica funzionale indispensabile per la salute degli apparati, sia per quella psichica dato che la terra da scavare per nascondere cose o per sfuggire al caldo è un diversivo ed un divertimento in una vita caratterizzata dalla mancanza di stimoli. Un grande prato verde e alberi.
Mi chiedo come una animalista parli con cotanta leggerezza di metter cani in gabbia. In ogni caso un canile ideale dovrebbe non avere “gabbie” ma al limite grandi aree recintate, anche se questo pare non sia nelle simpatie della maggioranza degli animalisti. Le superfici lavabili vanno accuratamente lavate almeno una volta al giorno, vanno altresi’ lavate ciotole e contenitori dell’acqua, cambiata l’acqua e buttati via gli avanzi di cibo nelle ciotole. I cani vanno messi assieme a seconda della compatibilità e preferibilmente si lasciano assieme cani che sono sempre stati assieme.
Bisogna anche far attenzioni ad altri fattori: umidità, troppo caldo/freddo, presenza di parassiti, ecc. I cani sono animali sociali e in ogni caso devono vivere a contatto con l’uomo: devono quindi essere seguiti, coccolati e devono socializzare fra loro. Mi piacerebbe sapere quante strutture stanno attente a queste cose. Tutti i dati della famiglia adottiva e l’adozione deve essere un affido temporaneo per un primo periodo. Devono esserci clausole per cui il cane o gatto possa essere controllato da chi lo affida ed eventualmente ritirato se non viene tenuto bene. Se si facesse un’indagine statistico-conoscitiva, emergerebbero esorbitanti cifre per la gestione dei canili pubblici, ancora più significative in un periodo di crisi. Quanto costa un cane che passa in canile tutta la vita? Nella Legge Regionale n 34/93, l’articolo 7 che parla dei canili pubblici, cita il servizio di cattura e custodia “temporanea”. Occorrerebbe controllare quanto è “temporanea” la custodia, quanti cani non vengono invece mai adottati e muoiono lì, per colpa dei continui arrivi: cuccioli o cani intorno all’anno di vita, presi con incoscienza da piccoli.
Dunque non dobbiamo solo fare canili più belli, ma soprattutto cercare di non riempirli! Il canile ideale è una struttura in cui trovare informazioni e competenze, un luogo in cui fare cultura e formazione, un posto di ritrovo in cui passare del tempo libero. In canile ci sono capacità, competenza e creatività che possono essere messe a servizio di nostri amici a quattro zampe ma anche delle famiglie, delle scuole e delle istituzioni. E non per ultimo il rifugio si deve distinguere per il suo protagonismo nella promozione di campagne di sensibilizzazione a favore degli animali. Abbiamo l’esempio di GAIA che, promuove iniziative contro l’abbandono ed il randagismo, per la difesa delle foreste pluviali, per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle imprese rispettose dell’ambiente, contro la diffusione degli OGM e per la diffusione dei prodotti e delle mense biologiche. Contribuisce, con l’adozione a distanza, al mantenimento di oltre 300 cani e gatti abbandonati, ricoverati nei rifugi di Segrate, Vigevano e Bergamo. Poi come logica conclusione a tutto questo “portate i bambini e gli anziani, venite a trovare gli animali come si fa con un amico e se potete, adottateli”.
Domani, venerdì 25 ottobre, alle ore 15.00 c’è il consiglio comunale per la difesa degli animali, invito tutti i cittadini a partecipare per far capire quanto sia sentito questo problema sul territorio di Fiumicino.

Paola Gentili
 
 
 

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