Da inizio anno sul litorale romano sono 11 le tartarughe che si sono spiaggiate
di Dario Nottola
Una tartaruga marina in difficoltà, spiaggiata a Focene, nel comune di Fiumicino, è stata soccorsa dalla Guardia Costiera di Roma e dalla Asl Roma 3, che sono riusciti a farle riguadagnarle nuovamente il mare.
In mattinata una donna aveva segnalato alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Roma lo spiaggiamento di una tartaruga marina di medie dimensioni, circa 50 centimetri di lunghezza, della specie “Caretta Caretta” che è stata soccorsa sulla spiaggia dagli uomini della Guardia Costiera sotto il coordinamento del Comandante della Capitaneria di Roma, Fabrizio Ratto Vaquer, che hanno assicurato l’incolumità dell’esemplare, che ha richiamato molti bagnanti accorsi per osservarla.
Dopo un accurata visita medica da parte del veterinario della Asl, l’esemplare, anche se anziano ed in evidente stato di affaticamento è stato giudicato in buone condizioni di salute tanto che, deciso il rilascio, è stato aiutato a guadagnare il mare. Si è così allontanato nuotando liberamente.
Tali interventi di soccorso rientrano in una più ampia rete regionale di primo intervento e recupero delle tartarughe marine denominata “Tartalazio” cui la Guardia Costiera di Roma, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, partecipa attivamente, insieme alla Regione Lazio (Assessorato all’ambiente), Ente Regionale Roma Natura, Zoomarine di Torvajanica ed il centro di recupero e clinica Turtle Point “Anton Dohrn” di Bagnoli ove gli animali vengono curati e, dopo un periodo di degenza, riimmessi nel loro ambiente naturale, possibilmente nell’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno.
Da inizio anno, sul litorale romano si sono spiaggiate 11 tartarughe: il personale del Compartimento Marittimo di Roma, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente in mare, nella tutela delle specie protette e non, quali tartarughe, cetacei e squali, a rischio di estinzione e rimane sempre in prima linea a fornire al dicastero dell’Ambiente e agli enti di ricerca, le informazioni utili a comprendere le cause di tali eventi e ad approfondire gli studi in materia. Si ringrazia il solerte cittadino che chiamando il 1530 della Guardia Costiera ha permesso il rapido intervento, scientificamente molto interessante che invita tutti i cittadini a voler segnalare con tempestività tutti gli avvistamenti o eventuali spiaggiamenti di specie protette ferite o in difficoltà al fine di poter attivare la rete di soccorsi e l’intervento immediato del personale specializzato (biologi marini, medici veterinari, ecc.) teso al salvataggio di queste specie, molte delle quali in via di estinzione.