Lanciata petizione online, obiettivo 5000 firme da consegnare al presidente della Regione Lazio
di Dario Nottola
Sos dei balneari di Fregene per salvare la costa sud martoriata dall’emergenza erosione. Le organizzazioni Sib, Assobalneari e Federbalneari hanno lanciato una petizione online. Obiettivo 5000 firme da consegnare al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed al sindaco di Fiumicino Esterino Montino.
“Ci rivolgiamo a voi – scrivono i balneari – per salvare la spiaggia di Fregene dall’erosione. Le soluzioni sono state proposte e sono da anni al vaglio dell’amministrazione che tarda ad intervenire: occorre una decisione e un intervento immediato da parte della Regione”.
L’ultimo eclatante episodio una decina di giorni fa è stato il crollo della terrazza sul mare dello storico stabilimento La Nave, simbolo di Fregene.
“La spiaggia di Fregene – si legge ancora – un tratto di litorale storico di Roma e del Lazio, un tempo chiamata ‘La Perla del Tirreno’, sta scomparendo colpita dall’erosione del mare, con un danno importantissimo per la comunità: gli abitanti di Fregene, i gestori di attività commerciali e turistiche, i gestori degli stabilimenti, l’intero indotto che queste attività creano e i cittadini romani. La Regione Lazio e il Comune di Fiumicino da anni sono a conoscenza di questo problema, non solo segnalato dagli abitanti di Fregene ma anche dai gestori degli stabilimenti che hanno incontrato in più riprese l’amministrazione Regionale per richiedere una soluzione. Tuttavia nulla di concreto è stato finora avviato dall’amministrazione locale e regionale tra i cui compiti istituzionali c’è quello di preservare il patrimonio paesaggistico della Regione e, quindi, fermare la progressiva scomparsa del primo kilometro di spiaggia e di un pezzo di storia di Fregene oltre che dei romani. Otto su 10 romani hanno trascorso periodi importanti della propria gioventù insieme ai genitori e nonni in questa bellissima spiaggia. Noi tutti vorremmo lasciare ai nostri figli e alle generazioni future questa stessa possibilità. Non c’è più tempo – concludono – per anni abbiamo assistito alla scomparsa progressiva del litorale. È ora di “sedersi al posto di guida e fare qualcosa per la comunità e per noi stessi”.
