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Goletta Verde, presentati oggi i risultati delle analisi dei campioni d’acqua

Le maggiori criticità sono alle foci dei fiumi. Due i punti critici sulla costa di Fiumicino


di Dario Nottola
 
Presentati oggi i risultati delle analisi dei campioni d’acqua prelevati dai volontari e volontarie di Goletta Verde sulle coste laziali. Due i punti critici sulla costa di Fiumicino. Dei 25 campioni prelevati tra il 23 giugno e il 3 luglio dai volontari e dalle volontarie di Legambiente lungo le coste del Lazio, 18 sono foci di fiumi e canali e 7 campioni sono stati prelevati a mare.
 
Per 11 di questi punti il giudizio Goletta Verde è fortemente inquinato e per 4 inquinato. Le criticità alle foci dei corsi d’acqua, 14 su 18 con cariche batteriche oltre la soglia consentita dalla legge. Solo 10 campioni su 25 sono rientrati nei parametri di legge.
 
Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio laziale, mostrano che permangono negli anni dei punti critici, soprattutto nelle foci dei fiumi, che fanno intendere che poco è stato fatto per migliorare la depurazione. La presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) è un marker specifico di inquinamento dovuto da scarsa o assente depurazione.
 
“Come ormai da anni denunciamo – informa Legambiente – lungo le coste laziali le maggiori criticità sono alle foci dei fiumi i cui campioni prelevati sono risultati in 14 casi su 18 oltre i limiti di legge (11 giudicati fortemente inquinati e 3 inquinati). Sono risultati fortemente inquinati la foce del fiume Marta a Lido di Tarquinia (VT), la foce del fosso Zambra a Marina di Cerveteri, la foce del Rio Vaccina a Ladispoli, del Tevere a Fiumicino, la foce del Rio Torto e del Fosso Grande a Marina di Ardea, la foce del Fosso Cavallo Morto ad Anzio, la foce del canale Loricina presso via Matteotti a Nettuno, la foce Verde a Latina, la foce del fosso all’altezza di via Gibraleon a San Felice Circeo (LT) e la foce del Rio Recillo a Scauri (LT).  Risultati inquinati la foce del Fiume Arrone a Fregene, la foce del canale S. Anastasia a Fondi (LT) e la foce del Rio Santacroce a Formia (LT)”.
 
Dei 7 campioni prelevati in mare, solo uno è risultato oltre i limiti di legge, è il tratto di mare di fronte al canale Crocetta a Torvaianica.
 
“Con i risultati delle nostre analisi non giudizi di balneabilità sul mare di interi territori, per i quali c’è già il lavoro delle autorità regionali, ma torniamo a segnalare criticità anche gravissime sulle quali i comuni, i gestori del servizio idrico e della depurazione, le autorità locali, devono fare molto di più – dichiara Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio – soprattutto in luoghi dove, da anni, il prelievo ci consegna sempre i medesimi e pessimi risultati, e soprattutto per i punti fortemente inquinati che arrivano in porzioni di spiaggia ad altissima balneazione. Molti dei punti fortemente inquinati, lo sono anche da 10 anni consecutivi, a conferma che poco o niente è stato fatto per risolvere le criticità ed è un problema che non riguarda solo i comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Procederemo con esposti alla Procura della Repubblica per denunciare questi punti critici e a pretendere che le autorità indaghino sulla genesi di questo inquinamento. Grandi criticità che tornano ad essere evidenti a San Felice Circeo e a Nettuno, così come a Tarquinia, Anzio, Fiumicino, Minturno, Pomezia, Ardea, Roma, Anzio, Sant’Anastasia di Fondi e Formia; per tutti questi luoghi e verso tutte le amministrazioni e istituzioni del territorio, mettiamo a disposizione questi risultati e ogni sforzo possibile per risolvere i problemi” conclude Roberto Scacchi.
 
 
 

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