Elevate sanzioni per un importo di 36.000 euro e sequestrato il pescato e le attrezzature utilizzate
Nuovo colpo inferto dalla Guardia Costiera all’illecito fenomeno della pesca a strascico sotto costa nelle acque laziali.
Questa mattina, durante una dedicata attività di monitoraggio e controllo, la motovedetta CP 724 della Capitaneria di porto di Gaeta ha colto sul fatto un peschereccio intento a pescare sotto costa, su un fondale inferiore ai 50 metri, nelle acque del basso Lazio. Immediato l’intervento del personale della Guardia Costiera che, dopo aver contestato l’illecito all’equipaggio del peschereccio, lo ha ricondotto nel porto di Gaeta, porto base dell’unità, provvedendo anche a sequestrare il pescato e le attrezzature utilizzate.
Durante la notte, sono stati inoltre sanzionati 8 pescherecci sorpresi a pescare sotto costa nelle acque del Compartimento Marittimo di Roma, individuati mediante un controllo incrociato dei dati provenienti dal sistema di controllo satellitare AIS (Automatic Identification System) della Capitaneria di porto di Roma e dei dati forniti dal sistema VMS (Vessel Monitoring System) in dotazione al Centro Controllo Area Pesca – CCAP di Civitavecchia.
Il complesso delle sanzioni elevate ammonta a un importo di ben 36.000 euro a carico dei comandanti dei pescherecci, cui verranno attribuiti anche 6 punti di penalità sulla relativa licenza di pesca.
E’ il caso di sottolineare come gli accertamenti effettuati tramite sistemi di geolocalizzazione abbiano consentito di applicare le nuove regole che disciplinano il sistema sanzionatorio in materia di pesca, entrate in vigore proprio ieri, con la legge n° 154/2016 che certifica la piena legittimità nel ricorrere ai dispositivi satellitari per contestare le attività di pesca in zona vietata.
L’incisività dell’azione di controllo e repressione pianificata dalla Guardia Costiera laziale coincide con il particolare periodo dell’anno in cui numerose specie ittiche si avvicinano sotto costa per la riproduzione, fenomeno che attira le illecite attività di pesca da parte di alcune imbarcazioni, e che impone quindi un incessante controllo mediante pattugliamenti navali e con l’ausilio dei sistemi satellitari.
Il dispositivo messo in campo e l’azione sistematica condotta dalla Direzione Marittima del Lazio, oltre alle consuete attività di controllo nei luoghi di commercializzazione e consumo dei prodotti ittici, continuerà ad essere dispiegata sotto la regia del CCAP di Civitavecchia in tutte le acque di giurisdizione, operando un mirato coordinamento sui Comandi territoriali della Regione al fine di proteggere il delicato equilibrio dell’ecosistema marino e del relativo habitat presente nelle acque litoranee.
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