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Incidente sull’Aurelia, Severini e Sbraccia: “50 minuti per i primi soccorsi. Il bluff della Casa della Salute di Palidoro”

“Quello a cui assistiamo oggi è un servizio sottodimensionato per i residenti nella zona nord del Comune”


“Il grave incidente accaduto ieri sera sull’Aurelia, dove un uomo è stato investito mentre attraversava la strada correndo, è l’ennesima dimostrazione della carenza di servizi sanitari nel nostro territorio: 50 minuti per l’arrivo dei primi soccorsi, 60 minuti prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine” lo dichiarano Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme e Paolo Sbraccia, delegato territoriale della lista civica Crescere Insieme.
 
“La cosa più grave – aggiungono – è che le ambulanze, che sarebbero dovute arrivare dalla più vicina Casa della Salute di Palidoro, sono giunte sul posto in ritardo perché provenienti una da Fregene e l’altra da Roma“.

E’ mai possibile non avere ambulanze disponibili e pronte ad intervenire in ogni parte del territorio? Non dovrebbe essere forse questa la funzione di una Casa della Salute? Un Primo Soccorso efficiente e capace di intervenire tempestivamente in caso di emergenza. Eppure – hanno evidenziato Severini e Sbraccia – le ambulanze che dovrebbero assolvere questo compito sono state spostate al Bambin Gesù, quindi, in caso di un incidente sull’Aurelia, ad esempio, in località Aranova l’ambulanza arriva da Cerveteri, oppure da Roma, prolungando i tempi di attesa per chi necessita di cure urgenti”.
 
“Ricordiamo – sottolineano – che alla sua inaugurazione, la Casa della Salute di Palidoro è stata presentata come una risposta alle richieste ed alle esigenze sanitarie dei cittadini: serviva il Primo Soccorso e l’aumento delle ambulanze 118, così come votato in aula nel lontano 2013, tramite mozione. Invece, quello a cui assistiamo oggi è un servizio sottodimensionato che non offre ai residenti ciò di cui hanno realmente bisogno. In pratica, solo un terzo dei servizi annunciati è realmente operativo”.
 
“Quello che ora ci chiediamo è: a cosa serve allora la Casa della Salute di Palidoro? Basti pensare che nemmeno il ‘famoso’ servizio di telemedicina funziona come dovrebbe: non sono presenti telefoni all’interno della struttura, al di fuori di quello posizionato al Cup. Per inoltrare i dati i medici sono, infatti, costretti a scendere alla reception o ad usare il proprio telefono cellulare. Tutto ciò – concludono Roberto Severini e Paolo Sbraccia – sottolinea quanto il Nord del Comune sia sempre dimenticato e messo al secondo posto rispetto alle zone più ‘centrali’ del territorio. Noi ribadiamo che tutti i residenti meritano lo stesso trattamento e gli stessi servizi”.
 
 
 

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