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Isola Sacra: rischio idraulico

Associazioni Liberamente e Nuovi Orizzonti:”esiste una via d’uscita?”


“Il tema del rischio idraulico sul territorio del nostro Comune ha dato vita a tante iniziative e a tante prese di posizione che hanno animato il dibattito pubblico ormai da diversi, forse troppi, anni – hanno dichiarato i direttivi delle Associazioni ‘Liberamente’ e ‘Orizzonti Nuovi’ – in particolare, tante sono state le voci di dissenso e opposizione al vincolo massimo di rischio idraulico denominato R.4, imposto dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, che ha provocato, ‘de facto’, un arresto del processo di sviluppo edilizio del territorio di Isola Sacra”.
“Tra queste diverse voci e prese di posizione – proseguono – sicuramente ci sono quelle provenienti dalla società civile che, organizzata in libere Associazioni, ha dato in questi anni, un contributo attivo e propositivo di idee e azioni da porre in essere, per affrontare la problematica in modo serio e costruttivo”.
In quest’ambito vanno collocate le iniziative delle Associazioni Liberamente ed Orizzonti Nuovi “Noi siamo costituite e partecipate da chi vuole ancora credere che esista una via d’uscita per la ripresa di un processo di sviluppo del territorio comunale condiviso, certo, praticabile e soprattutto, sicuro per tutti i cittadini, non solo di Isola Sacra – ribadiscono le due Associazioni, che hanno deciso ora di unire il proprio percorso e le proprie attività – cominceremo dall’individuazione di una capillare campagna informativa nei confronti dei cittadini sul reale rischio e stato dell’arte del problema, nella consapevolezza che occorre affrontarlo con un’attenta analisi razionale e scientifica di atti e provvedimenti che in questi anni si sono succeduti sul tema e su cui c’è stato un deficit di divulgazione e nei confronti dei cittadini interessati”.
I Direttivi delle due Associazioni dunque, si sono riuniti ed hanno deciso di intraprendere una serie di iniziative finalizzate ad aiutare i cittadini a comprendere e fare chiarezza sul problema, anche rispetto alle tante affermazioni, a volte contraddittorie, fatte in questi anni dalle diverse Istituzioni coinvolte nel farraginoso e complesso procedimento.
“Il punto di partenza della nostra comune attività – spiegano – è stato dunque quello di analizzare tecnicamente l’attuale fase della procedura amministrativa, in cui, all’apposizione del vincolo, non è seguito quanto si poteva o, forse, si doveva fare a protezione di chi vive sul territorio ed è in attesa, da anni, della realizzazione di quelle opere idrauliche che li svincolerebbe dal rischio in questione. In definitiva, abbiamo ritenuto importante, partendo dalla presa di coscienza dei danni materiali e finanziari subiti da molti cittadini, fare chiarezza su quello che è tecnicamente il problema di cui si è tanto parlato, poiché solo in questo modo si possono mettere in campo azioni reali e concrete per superarlo, senza strumentazioni ideologiche e demagogiche. Già da un primo approccio e analisi qualitativa del problema, ci siamo resi conto che, per assistere i cittadini nel comprendere le dinamiche associate al rischio esondazione, occorre prima di tutto avere a disposizione la documentazione allegata allo studio idraulico attestante il rischio R4. Per un’analisi tecnica del problema è indispensabile comprendere il ‘livello di laminazione che si attesterebbe in previsione dell’onda ipotizzata con il relativo periodo di ritorno’ e solo a seguito di tale analisi, saremo poi in grado di formare ed informare la cittadinanza in modo chiaro ed inequivocabile circa le conseguenze associate al rischio in questione”.
“Dunque, invitiamo tutti gli interessati ad unirsi per una richiesta formale a tutti gli organi delle competenti Istituzioni, della documentazione allegata allo studio idraulico associato a tale rischio. Ciò sarà propedeutico all’individuazione e elaborazione di forme di informazione e divulgazione a tutti gli interessati della reale portata del problema, degli effetti che ne derivano e delle concrete soluzioni che possono essere proposte alle Istituzioni competenti. Ci spinge la volontà di collaborare, di animare un percorso condiviso e partecipato con tutti, nessuno escluso, perché come direbbero i latini non ci si libera delle cose evitandole, ma attraversandole con consapevolezza” hanno concluso i Direttivi delle Associazioni ‘Liberamente’ e ‘Orizzonti Nuovi’.
 
 
 

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