Caricamento...

L’appello dell’Unione Italiana Ciechi per una vita più inclusiva

Giulia Bertozzi: “Sarebbe molto utile una sensibilità più attenta da parte di chi amministra la Città”


di Fernanda De Nitto
 
Vedere e conoscere il mondo attraverso gli occhi di chi purtroppo non ha la vista, sensibilizzando la comunità cittadina rispetto ad una disabilità definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “il peggiore malanno che può succedere all’uomo” che però, attraverso la consapevolezza e la conoscenza, può permettere a tutti di vivere in una gratificante normalità.
 
A sostegno di tali nobili obiettivi anche nel Comune di Fiumicino è presente l’UICI, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, fondata nel 1920 a Genova, ed operante da oltre cento anni in tutta Italia a supporto delle persone non vedenti, ipovedenti e con disabilità aggiuntive. L’organizzazione è nata per promuovere l’uguaglianza dei diritti, l’accessibilità e l’inclusione sociale, l’autonomia e la mobilità.
 
“Il mondo della cecità è un buio senza luce, ricco però di emozioni, sentimenti e tanta determinazione e coraggio, nato dalla voglia di imparare, al fine di raggiungere una sempre maggiore autonomia – a parlare è la rappresentante UICI Fiumicino, Giulia Bertozzi, che aggiunge – Con la riabilitazione e la rieducazione si può uscire dalla depressione e dalla rassegnazione. Per ottenere questi risultati è però fondamentale che, anche, le istituzioni siano maggiormente consapevoli e partecipi rispetto a tale tematica, rendendosi disponibili ad un maggiore dialogo e alla conoscenza”.
 
“Una sensibilità più attenta da parte di chi amministra la Città sarebbe sicuramente utile per una vita più inclusiva delle persone cieche – rimarca – che parta dal semplice buon senso nel strutturare uffici e personale, in particolare per il contesto dell’area sociale, con un’attenzione maggiore, evitando la presenza di ostacoli fisici e magari promuovendo una formazioni specifica degli operatrici e operatrici su tale disabilità”.
 
“Far conoscere – aggiunge – grazie alla collaborazione dell’amministrazione, ai circa trecento ciechi residenti nel Comune di Fiumicino le strutture ed i servizi che possono essere a loro destinati, a partire dai Centri Anziani. Ad esempio, per le persone non vedenti esiste a Roma l’azienda di servizi alla persona disabile visiva S. Alessio – Margherita di Savoia, una storica istituzione che, dalla seconda metà Ottocento, realizza attività volte all’autonomia e all’inclusione sociale dei ciechi e degli ipovedenti, attraverso interventi abilitativi e ri-abilitativi, nei settori della salute, dell’educazione, dell’occupazione e dei servizi sociali, in tutta la Regione Lazio”.
 
“L’amministrazione, in particolare l’Assessorato al Sociale, ci ha concesso un punto di ascolto presso la sede comunale, aperto tutti i venerdì, ma sospeso dall’associazione per tutto il periodo estivo. Il locale era comunque provvisorio, in attesa di una sistemazione opportuna e stabile, quale luogo di riferimento per tutte le persone non vedenti del territorio, dove poter usufruire di tutti i servizi che l’Associazione può garantire agli utenti. Tutto ciò dovrebbe essere integrato con ulteriori azioni volte a migliorare, ad esempio, la gestione dei trasporti pubblici locali, dove ad oggi non esiste alcuna segnaletica riguardante orari e destinazioni e gli stessi mezzi mancano di sintesi vocale. Anche la presenza concreta del garante per i diritti universali dell’uomo sarebbe testimonianza di attenzione. Per aiutare le persone non vedenti ad uscire dal loro buio fatto di solitudine si può fare tanto, per consentire a tutti di avere una vita degna dove nessuno possa essere isolato” ha concluso Giulia Bertozzi della UICI Fiumicino
 
 
 

 

Rios Pub
Da vinci
Parco da Vinci
Tari
Banner Fco Online2
The owl
Fiumicino Online
Centro estivo
Numeri Utili Comune di Fiumicino