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L’ombra del racket dietro l’incendio delle quattro barche nel cantiere nautico “Jesus” di Isola Sacra

Rinvenute sul posto taniche contenenti benzina, collegate a cavi elettrici


di Umberto Serenelli

Sulle quattro barche date alle fiamme nel cantiere nautico “Jesus” di Isola Sacra ci potrebbe essere la lunga mano del racket. La mattinata di ieri è stata caratterizzata da una colonna di fumo nero che ha catturato l’attenzione dei residenti a Fiumicino e Isola Sacra. Dalle ore 6, infatti, Vigili del fuoco in azione con quattro, tra autobotti e carri-schiuma, per riuscire a frenare le fiamme sprigionate da 4 imbarcazioni, tra i 12 e 18 metri, tirate a secco nel cantiere nautico “Jesus” di via della Scafa, 119.
 
Essendo completamente in vetroresina, in alcuni quartieri isolani l’esalazione del materiale bruciato è stata abbastanza evidente e in molti sono stati colti da violenti colpi di tosse dopo aver inalato il forte odore acre.
 
I natanti si trovavano a secco nella golena della Fossa Traiana tra la sponda sinistra e l’argine che separa il cantiere dal distributore di carburante in via delle Sacra. Erano adagiate su cavalletti per consentire alle maestranze del cantiere “Jesus” di effettuare i lavori di manutenzione sullo scafo.
 
L’azione dei pompieri è stata invece messa a dura prova nel raggiungere la golena. L’argine di contenimento li ha costretti a farsi largo tra una ricca e impenetrabile vegetazione caratterizzata da alberature che è stata un ostacolo ai soccorsI.

Stando a quanto si apprende sembra che alcuni individui si siano introdotti nel cantiere dedito al rimessaggio e alla manutenzione, che si affaccia lungo il tratto di banchina. Secondo quanto rinvenuto dagli inquirenti, nel punto in cui si sono registrate le prime lingue di fuoco, venivano rinvenuti alcuni rudimentali ordigni. Si tratta di taniche contenenti benzina e collegate a fili elettrici.

Sul posto i Carabinieri di Ponte Galeria e della stazione di via Anco Marzio oltre agli agenti del commissariato di Fiumicino città, che hanno iniziato a raccogliere i primi elementi per cercare di capire la dinamica e le cause di questo “avvertimento” rivolto al titolare della struttura di via della Scafa.
 
Il fatto criminoso ha messo in allarme la categoria che ora si interroga su quanto accaduto e pone l’accento su questo “avvertimento” che mette in fibrillazione il resto dei cantieri nautici presenti lungo la Fossa Traianea del Tevere. 
 
 
 

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