Per fare chiarezza sulla questione abbiamo posto le domande all’Assessore Calicchio e al Consigliere De Vecchis
di Gianluca Zanella
È di pochi giorni fa la notizia che, con la sentenza n. 2984 dell’8 marzo, il Tar Lazio ha condannato il comune di Fiumicino al risarcimento in favore di dodici cittadini disabili. La motivazione è chiara: “Non aver correttamente operato […] Aver posto in essere una grave violazione delle regole di correttezza e buona fede […] aver causato danno patrimoniale e non patrimoniale”.
Abbiamo incontrato chi questa battaglia l’ha combattuta sin dall’inizio: la presidente della Lega Arco, Alessandra Colonna. La vicenda, molto sinteticamente, ha avuto inizio nel gennaio 2014, quando il comune di Fiumicino ha applicato un nuovo regolamento sull’assistenza indiretta per i disabili gravi, tagliando considerevolmente il budget destinato agli aventi diritto. Il tutto è avvenuto in modo retroattivo, cioè senza avvisare e senza fare distinzioni tra gli utenti, che si sono visti ridurre improvvisamente l’assistenza.
A nulla sono servite le proteste dei famigliari degli utenti, che sono, come ci ha detto Alessandra Colonna “Tutti disabili gravi, persone non autosufficienti che non sono in grado di provvedere ai bisogni primari, come mangiare, lavarsi, ecc.”.
La Lega Arco, da molti anni attiva sul territorio per la tutela dei diritti delle persone disabili, ha cercato di trovare una soluzione pacifica, senza cioè ricorrere ai mezzi legali: “Tra noi e le varie Giunte comunali che negli anni si sono susseguite – ha dichiarato Alessandra Colonna – c’è sempre stato dialogo. Certo, non nego che spesso abbiamo dovuto alzare la voce per farci ascoltare, ma c’era dialogo. Con l’attuale Giunta, questo rapporto cordiale è venuto meno, nonostante le belle parole spese dall’attuale sindaco durante la campagna elettorale”.
Nell’arco di quasi due anni, Alessandra si è recata spesso in consiglio comunale per evidenziare il problema causato dall’applicazione del nuovo regolamento, la così detta “delibera n.5”, ma l’amministrazione comunale si è dimostrata “sorda alle nostre richieste”.
Inevitabile a questo punto il ricorso alle vie legali. Il ricorso al Tar ha portato alla sentenza di condanna del comune di Fiumicino, che adesso dovrà sborsare una somma cospicua, che si sarebbe potuta risparmiare, se ci fosse stato dialogo tra le parti.
A pochi giorni dalla sentenza, commenta il fatto l’assessore alle Politiche Sociali Paolo Calicchio. Riportiamo per chiarezza il testo integrale della dichiarazione: “Il regolamento contestato dai cittadini con disabilità, che tagliava del 70% l’assistenza indiretta, i quali hanno in seguito presentato il ricorso al Tar, era preesistente all’insediamento dell’attuale Giunta, in quanto si trattava di un dispositivo approvato nel gennaio 2013 dalla precedente amministrazione. Non è pertanto stato possibile accogliere la richiesta dei cittadini di abrogare un regolamento in assenza di un nuovo dispositivo. Questo è avvenuto nel 2015, permettendo così che da febbraio 2015 entrasse in vigore un nuovo dispositivo. Detto questo, valuteremo se ci siano state eventuali responsabilità”.
CONSIGLIERE WILLIAM DE VECCHIS In merito alla questione, abbiamo incontrato, su indicazione di Alessandra Colonna, un esponente dell’opposizione, che nella precedente amministrazione si era occupato della faccenda: William De Vecchis. Abbiamo chiesto a De Vecchis di commentare le dichiarazioni dell’assessore Calicchio: “Quello che dice l’assessore è in parte vero: il regolamento contestato dai cittadini era stato stilato durante la nostra amministrazione, con Canapini sindaco. Ma l’assessore non dice che quel regolamento fu congelato – spiega De Vecchis – ci accorgemmo infatti, su precise indicazioni della Lega Arco, che il regolamento era del tutto sbagliato. Ammettemmo l’errore, il regolamento non fu applicato ma non fu nemmeno possibile eliminarlo, perché a quel punto erano scaduti i tempi della nostra amministrazione e si era già in campagna elettorale. L’unica cosa che abbiamo potuto fare è stata quella di bloccare tutto e sottoporre la questione ai due candidati sindaci (Montino e Gonnelli nda), che si erano entrambi riproposti di risolvere il problema il prima possibile – continua De Vecchis – riguardo poi l’assenza di un nuovo dispositivo di cui parla l’assessore nella sua dichiarazione, si poteva risolvere il problema riutilizzando il dispositivo in funzione durante l’amministrazione Bozzetto. Ci tengo poi a precisare che sì, il nuovo dispositivo (la delibera n.6 nda) è entrato in vigore a febbraio 2015, ma in realtà è stato applicato quasi un anno dopo, cioè nel gennaio 2016. Non sto quindi scaricando la colpa – conclude De Vecchis – il problema si è creato nella nostra amministrazione, è vero, ma la lentezza delle commissioni attuali, che spesso ho denunciato, e la scarsa volontà di collaborazione con le associazioni sul territorio, hanno portato alla sentenza che costerà parecchi soldi al comune”.
ASSESSORE PAOLO CALICCHIO Dura la replica dell’assessore Calicchio, che smentisce quanto affermato da De Vecchis e da Alessandra Colonna: “Il motivo della condanna – spiega l’assessore – non è stato per il taglio economico, ma per la ‘non scientificità del giudizio dato dal regolamento’, regolamento che – precisa Calicchio – era stato messo a punto dalla Giunta Canapini. Noi avevamo l’obbligo di attenerci a questo dispositivo, salvo poi modificarlo – come è stato fatto – e non è vero che potevamo rispolverare quello dell’epoca Bozzetto, semplicemente perché non esisteva un dispositivo, ma solo una delibera di Giunta”.
L’assessore prosegue, affermando che bisognerebbe leggere la sentenza del giudice, prima di lasciarsi andare ad affermazioni affrettate: “Tra le altre cose, nella sentenza c’è un’inesattezza determinante: il giudice sostiene che il contributo tagliato provenisse da fondi regionali. Non è vero, i fondi erano e sono quelli comunali e questo è un aspetto importante; è un’inesattezza tecnica che potrebbe determinare un altro esito della vicenda”.
L’assessore Calicchio conclude dicendo che “Gli interessi in campo sono divergenti: da un lato c’è l’interesse privato, che si scontra con quello pubblico, che il Comune rappresenta. Se ci sono stati tagli, sono stati tutti tagli motivati e volti a una più equa distribuzione dei contributi, che in questo modo andranno a soddisfare molti più aventi diritto di prima e non pochi privilegiati. Stiamo ancora valutando se e come presentare il ricorso, ma invito nuovamente a prendere in mano la sentenza e a leggerla attentamente, evitando inutili strumentalizzazioni della vicenda”.
Abbiamo ascoltato tutte le parti in causa. Noi di Fiumicino Online siamo aperti ad eventuali nuove repliche.