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Lo sport e la violenza nascosta

Taurino: “Spesso i minori sono esposti a maltrattamenti e abusi proprio all’interno di contesti protetti come quelli familiari e sportivi”


“La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza sancisce il diritto dei bambini e dei ragazzi ad essere protetti da tutte le forme di violenza e, la responsabilità di assicurare loro questo diritto, senza alcuna discriminazione è di chiunque, a vario titolo, svolge un lavoro a contatto con i minori” ha dichiarato il Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di Fiumicino, Vincenzo Taurino.
 
“Nonostante lo sport sia largamente considerato un fattore significativo per la crescita e lo sviluppo di bambini e ragazzi, sta progressivamente aumentando la consapevolezza che spesso i minori sono esposti ad esperienze di maltrattamento e abuso proprio all’interno dei contesti nei quali dovrebbero ricevere la massima protezione come quelli familiari e sportivi – ha affermato Taurino – il mondo dello sport giovanile, in particolare, anche se in modo contenuto, ne è direttamente coinvolto, infatti, i fatti di cronaca, ultimo l’episodio giudiziario che ha coinvolto proprio una società sportiva del nostro territorio, il Fiumicino Rugby, puntualmente e inesorabilmente testimoniano questa realtà e, la percezione che hanno gli addetti ai lavori, è che i casi dichiarati e accertati di violenza sui minori nel mondo dello sport, siano inferiori a quelli effettivamente perpetrati e non denunciati”.
 
“Ciò che rende ancora più grave il fenomeno – ribadisce il Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di Fiumicino – è il fatto che spesso le associazioni e le società sportive sembrano ignorare o sottovalutare questo rischio. Tutti gli Enti che organizzano, promuovono e gestiscono attività avvalendosi di dipendenti, collaboratori o volontari (e dunque tutte le Associazioni non profit in genere, incluse le Società sportive dilettantistiche), che comportino contatti diretti con minori hanno l’obbligo, non solo di selezionare il proprio personale ma, di sorvegliare e formare lo stesso al fine di tutelare i propri iscritti da ogni forma di violenza. E’ fondamentale acquisire la consapevolezza che la trattazione dei fenomeni di violenza, nell’ambito di un’ottica di prevenzione, richiede molta delicatezza, riservatezza e soprattutto competenza specifica”.
 
 
 
 

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