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Lupi sul litorale, l’Oasi Lipu di Castel di Guido fa chiarezza

“Il lupo teme l’uomo e non rappresenta un pericolo per la nostra incolumità”


di Dario Nottola

La presenza del lupo sul litorale romano è stabile da ormai alcuni anni. Così l’Oasi Lipu di Castel di Guido fa chiarezza in merito ai recenti avvistamenti, da novembre a gennaio, di “almeno cinque lupi” nelle campagne di Maccarese ed al confine con Fregene, forse attratti dalla presenza di nutrie, cinghiali e daini, e dopo un video, divenuto virale sui social, che ha ripreso 5 esemplari in un’area agricola del Litorale Romano.
 
Cerchiamo di fare chiarezza, soprattutto in seguito ai molti commenti imprecisi e dai toni allarmistici che sono seguiti alla pubblicazione – precisa l’Oasi dalla sua pagina facebook – Sicuramente dal 2013, ma forse anche prima, alcuni individui solitari hanno cominciato a frequentare le aree della Riserva e da quell’anno un monitoraggio della specie viene condotto nell’Oasi Lipu Castel di Guido. Dal 2017 la presenza è divenuta stabile con la prima riproduzione accertata e la nascita del primo nucleo familiare (o branco). Negli anni successivi ne abbiamo monitorato l’evoluzione stabile nell’area, e abbiamo accertato anche l’espansione della specie, con nuovi individui che hanno frequentato l’area in periodi diversi”.
 
L’Oasi sottolinea poi che dallo scorso anno, in un’area alcuni km più a nord rispetto al territorio occupato dal branco storico, è stata anche accertata la formazione di un secondo nucleo familiare.
 
“Questi due nuclei familiari occupano territori adiacenti, ma distinti – aggiungono gli operatori dell’Oasi – Ricordiamo infatti che ogni nucleo familiare di lupo occupa territori esclusivi con estensioni che variano da 50 a 100 km quadrati. La presenza ormai stabile del lupo nella Riserva è un evento molto positivo dal punto di vista ecologico e ambientale. E’ un predatore che svolge un importante ruolo nell’ecosistema. Nella nostra area, ad esempio, notiamo una netta preferenza per la predazione su cinghiali e nutrie, specie considerate dannose per alcune attività umane, prima tra tutte l’agricoltura”.
 
“Ovviamente con il ritorno del lupo però è necessario anche adattarsi a questa nuova presenza, con alcune semplici buone pratiche di comportamento – sono i consigli dell’Oasi – Prima di tutto degli allevatori, che devono applicare adeguate tecniche di prevenzione per evitare predazioni sul bestiame domestico, ma prima ancora devono EVITARE in tutti i modi di rendere disponibile scarti organici. Per quanto riguarda la popolazione e tutti coloro che usufruiscono del nostro territorio, il lupo non rappresenta un pericolo per la nostra incolumità“.
 
“Il lupo teme l’uomo – sottolineano – e il suo principale adattamento per evitare gli incontri con la nostra specie è quello di muoversi prevalentemente di notte. La sua elusività va rispettata e tutelata, è da EVITARE quindi, per qualunque motivo, l’alimentazione diretta e la messa a disposizione di materiale organico di qualsiasi genere. Quando usciamo a passeggiare con i nostri cani è importante tenerli al guinzaglio. In tal caso anche loro non correranno alcun pericolo”.
 
“A tal proposito, nel dicembre scorso abbiamo organizzato un incontro pubblico per parlare dei corretti comportamenti da tenere nelle aree di presenza del lupo. E ripeteremo l’evento anche nel prossimo mese di Febbraio (a breve pubblicheremo le date). Speriamo – conclude la nota degli operatori dell’Oasi – di vedere ampia partecipazione da parte della cittadinanza e degli organi di informazione locali. Convivere con questa preziosa presenza è possibile, basta volerlo”.
 
 
 
 

 
 
 

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