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Maltempo, in ginocchio i chioschi “Baraonda” e “40° all’ombra” di Focene

Le mareggiate dei giorni scorsi hanno colpito duro, in alcune zone costiere il mare è avanzato di circa 20 metri

 

di Umberto Serenelli

 

 

In ginocchio i chioschi “Baraonda” e “40° all’ombra” sulla spiaggia di Focene. Le mareggiate dei giorni scorsi hanno colpito duro il già martoriato litorale della cittadina marinara che ora conta i primi danni.

 

 

Il chiosco della spiaggia attrezzata “Baraonda” si è trasformato in una palafitta e la violenza dei marosi ha scavato attorni ai pali di sostegno della veranda in procinto di crollare. L’avanzata del fenomeno erosivo si sta spingendo a ridosso delle abitazioni che sorgono dietro alla spiaggia attrezzata e l’intervento tampone, con la posa di new jersey da parte del comune, corre il rischio di essere vanificato: serve un urgente azione sulla scogliera soffolta.

 

Le cose non vanno meglio nella spiaggia attrezzata “40° all’ombra” dove un tratto di passerella pedonale e per disabili è stata inghiottita. Davanti alla veranda si è creato un preoccupante gradino di sabbia.

 

“Siamo solo alla prima mareggiata di settembre e già dobbiamo correre ai ripari per scongiurare danni peggiori – sottolinea il proprietario Toni Quaranta – Se il buon giorno si vede al mattino ci attende un pessimo inverno con le strutture esposte. Le operazioni tampone servono a poco e ciò viene confermato dallo sprofondamento della scogliera costruita da poco davanti alle dune di Macchia grande”.

 

Il balneare si lamenta perché si è visto ingoiare circa 20 metri di fronte mare e torna alla carica ricordando che il tratto costiero tra Focene nord e Fregene sud deve essere protetto da una doppia diga soffolta.

 

A difesa degli operatori scende in campo anche il Nuovo comitato cittadino. “Non c’è alcun bisogno di tornare a segnalare il noto problema erosione – precisa Antonella Gardin – per cui mi rivolgo all’amministrazione comunale affinché si faccia carico di rappresentarlo in Regione. Procedere alla costruzione di opere a salvaguardia dei chioschi e delle case è un impegno che non si può più rimandare”.

 

 

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