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Mondezza a Palidoro: qui c’è puzza di bruciato

De Matteo:”Allumiere, Testa di Cane, via Leopoli, Monti dell’Ortaccio, Pizzo del Prete, le Macchiozze, L’osteriaccia. Ma alla fine questa discarica dove si farà?”

“Ad Allumiere no perché è troppo lontana da Roma e i costi del trasporto sarebbero eccessivi – commenta Nicola De Matteo, esponente del direttivo della Lista Civica Perna Cittadini per Fiumicino – senza considerare che il gasolio consumato contribuirebbe ad aumentare l’inquinamento atmosferico ed aggravare la bilancia dei pagamenti con l’estero, dal quale l’Italia compra il petrolio. Via Leopoli nel comune di Fiumicino, assolutamente no. Perché troppo vicina alla via Aurelia, al mare e ai centri abitati di Valcanneto, Marina di San Nicola, Cerveteri, Palidoro, Torrimpietra, Passoscuro e l’ospedale Bambino Gesù”. “Inizialmente – prosegue De Matteo – si credeva che il sito di via Leopoli, tra Palidoro e Castel Campanile, fosse stato scelto per motivi economici: poiché l’area, sita nella tenuta di Palidoro, è di proprietà della Regione Lazio, 1.500 ettari ex Pio Istituto Santo Spirito. Ora spunta fuori un nuovo sito: Pizzo del Prete – le Macchiozze, sempre nel comune di Fiumicino. Località che, stando alle dichiarazione dell’On. Polverini si troverebbe tra Focene ed il mare, perché ella dice … Quella è un’area che conosco bene. Ho vissuto per 9 anni a Focene. Da lì ci passavo per andare al mare. Ma si deve trattare di un errore di interpretazione del giornalista, perché Pizzo del Prete – le Macchiozze si trova su via di Castel Campanile, a 5,5 Km a monte di Palidoro, e a 1,2 km dal confine del comune di Cerveteri. Il nuovo impianto che, in attesa della decisione del Consiglio di Stato sull’inceneritore di Albano, non si tratta di un termovalorizzatore, ma di una discarica vera e propria, dove arriverebbero rifiuti pretrattati a Malagrotta, dai quali si dovrebbe ricavare biogas, che a sua volta dovrebbe produrre corrente elettrica, e dovrebbe sorgere su un’area di 30 ettari da acquistare o  espropriare ad un privato. Intanto i siti di Testa di Cane e Monti dell’Ortaccio, nei pressi di Malagrotta, ideali per un ciclo di rifiuti a Km zero, sono stati accantonati. Inoltre, sempre nei pressi di Malagrotta, si estendono i 2.500 ettari della tenuta di Castel di Guido. Anch’essa di proprietà della Regione Lazio, gestita dal comune di Roma. Per cui non ci sarebbe bisogno né di acquistare aree private, né di risarcire affittuari. Quindi siti più idonei di Pizzo del Prete ce ne sono. Infine – aggiunge De Matteo – può sembrare un’eresia, ma, poiché trasportare il petrolio greggio dal mare del nord fino alla raffineria di Rio Galeria, ex Purfina, adiacente alle discarica di Malagrotta, è ormai diventato antieconomico, si potrebbe chiudere quella raffineria, spostare il ciclo delle raffinazione nei paesi del nord Europa e su quell’area costruire un termovalorizzatore gestito direttamente dall’A.M.A.
“Cosa si ci guadagnerebbe? – spiega De Matteo che elenca sei tipologie di risparmio molto interessanti –  si risparmierebbe sui noli delle petroliere; si eliminerebbe l’inquinamento della raffineria ex Purfina e il rischio di disastri ecologici nel mare di Fiumicino, in caso di falla allo scarico delle petroliere; si risparmierebbe Gasolio per trasportare l’immondizia pretrattata da Malagrotta a Pizzo del Prete; si eliminerebbe l’inquinamento derivante dai microbi che i compattatori lascerebbero lungo la via Aurelia da Malagrotta a Pizzo del Prete; si eviterebbe di realizzare una nuova viabilità su via di Castel Campanile; si potrebbero usare gli stessi tralicci dell’ENEL che oggi portano la corrente alla raffineria ex Purfina, per portare verso la città quella prodotta dal nuovo termovalorizzatore, risparmiando così di realizzare un nuovo traliccio a Pizzo del Prete”.
“Inoltre – conclude Nicola De Matteo, esponente del direttivo della Lista Civica Perna Cittadini per Fiumicino – se, come si dice, il nuovo impianto che si vorrebbe realizzare a Pizzo del Prete non puzza e non inquina. Allora non puzza e non inquina neanche a Malagrotta. Allora perché acquistare 30 ettari da un privato, lontano da Malagrotta, dove resterà in funzione il centro industriale per il trattamento meccanico biologico e di termovalorizzazione? Ormai a Palidoro molti cittadini che partecipano numerosi alle manifestazioni anti discarica a Pizzo del Prete, sostengono che quella scelta non è del tutto razionale e già sentono puzza di bruciato. Intanto quelli di Fiumicino stanno a guardare. Tanto via Leopoli o Pizzo del Prete che sia, sono due siti entrambi molto lontani da Fiumicino e Isola Sacra. Alla fine se ne dovesse derivare un utile anche per loro, come si dice: pecunia non olet”.
 
 
 

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