“Negli anni si era parlato di un collegamento tra la zona di Parco Leonardo e Dragona, attraverso un’infrastruttura tra i due territori”
di Fernanda De Nitto
Sono anni che Demos Fiumicino chiede lo stralcio del progetto del mega ponte della Scafa. Un’opera che doveva sostituire l’attuale ponte, attualmente unica via di collegamento tra il Comune di Fiumicino e il X Municipio del Comune di Roma. Un progetto ormai datato e obsoleto, già prima di essere messo in cantiere. Demos (Democrazia Solidale) chiede all’amministrazione che vengano prese in esame proposte di viabilità alternative, meno impattanti e invasive, per un territorio “fragile” come quello dell’Isola Sacra.
Per avere un quadro esaustivo sulle ragioni per cui il megaponte non è più la soluzione all’annoso problema del traffico tra Ostia e Fiumicino, ne parliamo con Maurizio Ferreri, di Demos Fiumicino.
Il vostro partito, ormai da diverso tempo, sta seguendo tutta le vicenda relativa al raddoppio del ponte della Scafa, attenzionando in particolare la proposta del megaponte.
Quali sono le ragioni che vi spingono ad essere contrari a tale opera?
“In tutti questi anni, con la preziosa collaborazione dell’Associazione Amici del Lungomare di Roma, abbiamo sempre cercato di esporre tutte le problematiche, sia tecniche che ambientali connesse al progetto del megaponte. Un vecchio progetto del 2007 rilevatosi subito non conforme già alle vigenti normative dell’epoca e che di fatto ha tenuto bloccate, per anni, soluzioni alternative che potevano essere realizzate in armonia e nel rispetto del territorio. L’infrastruttura in programma, dal costo iniziale previsto di circa 60 milioni di euro, non produrrebbe di certo effetti positivi, economici e sociali, per la nostra comunità. Tutti i cittadini che vivono, lavorano e transitano nelle zone adiacenti al Tevere, da anni e non certo da oggi, sono vittime di una cecità politica ‘devastante’. A prescindere dai tanti vincoli e dalle nuove normative approvate dopo il disastro del ponte Morandi di Genova, come si può pensare che l’unica soluzione al problema della viabilità sia quella di realizzare una infrastruttura alta circa 20 metri sorretta da immensi piloni formati da tonnellate cemento armato?”
Date le vostre richieste, quale sarebbe nel dettaglio la vostra proposta alternativa?
“Incentivare una progettualità che possa garantire una viabilità alternativa anche lontana dallo stesso ponte della Scafa che però consenta un collegamento funzionale ed utile tra il X Municipio e la Città di Fiumicino. Negli anni si era parlato di un plausibile collegamento tra la zona del Parco Leonardo o Fiera di Roma e la località di Dragona, attraverso un’infrastruttura da costruire tra i due territori. Tale soluzione sarebbe ottimale per liberare tutto il quadrante aeroportuale e cittadino, in particolare di Fiumicino, con una viabilità diretta verso il municipio romano. Ad oggi basta vedere i ponti ristrutturati o realizzati ex novo a Roma o in altri territori. Mantenere un’unica via di collegamento, per quanto grande si voglia realizzare un ponte, non risolve di certo la problematica del traffico. Abbiamo vissuto più volte il caos che si crea a causa di un incidente o qualsiasi altro motivo che di fatto blocca l’unica via di collegamento presente tra i due territori. Bisogna creare dei collegamenti alternativi al ponte della Scafa, meno impattanti e con evidenti tempistiche più snelle legate alla loro realizzazione. I fondi stanziati per la mastodontica opera del ponte della Scafa potrebbero essere destinati a tali infrastrutture, da realizzarsi nell’entroterra, che sicuramente garantirebbero una gestione del traffico giornaliero più fluida e serena“.
Ad oggi quale è la situazione che si sta vivendo in tutto il litorale, proprio per la mancanza di infrastrutture idonee alla mobilità cittadina?
E’ evidente che in particolare tutto il quadrante di Fiumicino è vittima del traffico che si riversa quotidianamente, quasi a tutte le ore, in direzione Ostia, rendendo i cittadini ostaggio di una viabilità che non consente neanche la gestione di eventuali pericoli o soccorsi in tempi utili. Per tale ragione noi non siamo assolutamente contrari alla realizzazione di una viabilità alternativa purché sia sostenibile e concretamente realizzabile. Per tali ragioni, Democrazia Solidale-Demos continua a chiedere a tutti gli enti responsabili, dalla Regione Lazio, al Comune di Roma e a quello di Fiumicino, in merito al megaponte della Scafa, lo stralcio dell’intero progetto e di indirizzare i fondi a miglioramenti sull’attuale viabilità del ponte e nuovi ponti di collegamento tra i due territori“.
Alla luce anche delle nuove mega infrastrutture previste a Fiumicino, dal porto commerciale a quello turistico, come si può armonizzare tale impatto con la città?
“I nuovi progetti turistici, affinché possano essere meno impattanti possibili sulla città, dovrebbero essere condivisi con i cittadini. Per questo motivo abbiamo già invitato l’Amministrazione Comunale a convocare delle Assemblee Pubbliche con i residenti e presentare attraverso dei ‘plastici’, cartine o altri modi, in cui si spieghi nel dettaglio il piano alternativo della viabilità, la quale non può certamente andare a sommarsi con una già evidente caoticità quotidiana. Vorrei ricordare a chi oggi, ha il compito di amministrare questa città, che sono stati proprio loro, con un ordine del giorno protocollato a dicembre 2022, a ritenere fondamentale che, per le grandi opere e le nuove infrastrutture relative alla mobilità e viabilità, venga coinvolta la città e aperti tavoli di confronto con i rappresentanti delle varie categorie di fatto coinvolte in questi progetti. Come Democrazia Solidale-Demos ci auguriamo che quanto richiesto e firmato in quella circostanza, dall’attuale Sindaco e membri della sua Giunta, possa oggi realizzarsi”.
Sono previste iniziative future su queste tematiche?
“Continueremo a parlare tra i cittadini e la raccolta firme, avviata già dal 2019, su una mozione da noi presentata, affinché vengano realizzati nuovi collegamenti viari moderni tra il Comune di Fiumicino e il X Municipio del Comune di Roma, in modo da ottenere delle vere soluzioni alternative al traffico che ci affligge tutti i giorni e consentire finalmente uno sviluppo economico e sociale dei territori coinvolti”.