Conferenza dei servizi alla Provincia: la relazione dell’Amministrazione comunale
Si è tenuta ieri, presso la Provincia di Roma che l’ha promossa, la prima conferenza dei servizi relativa alla procedura per la realizzazione del nuovo impianto per la produzione di compost e valorizzazione energetica della frazione organica da raccolta urbana di tipo differenziato, proposto dalla società AMA a Maccarese.
Durante i lavori di insediamento è stato rappresentato lo stato dell’arte, a livello procedurale, dell’istanza ed è stato dato atto dei pareri già pervenuti al riguardo.
I rappresentanti provinciali hanno fortemente sostenuto la procedura nonostante siano state evidenziate le forti criticità dovute al complesso regime vincolistico che agisce sull’area; a tal riguardo non è stato accolto con favore e disponibilità il contributo che, nell’ambito dell’istanza di variante urbanistica la società AMA ha presentato al Comune, fornito dai rappresentanti comunali all’interno della conferenza; tanto che il dirigente provinciale ci ha tenuto a sottolineare che ciò che richiedeva al Comune era solo l’attestazione di conformità urbanistica cui l’ente deve limitarsi, unitamente all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera relative al progetto.
Anche la Direzione regionale del Ministero dei Beni Culturali ha sollevato, con il proprio parere negativo, le forti criticità sottese alla procedura in relazione allo stringente regime vincolistico cui è sottoposta l’area; la stessa direzione regionale ha formalizzato il proprio parere negativo chiedendo di collocare l’impianto su altra area in cui possa essere verificata la compatibilità ai fini paesaggistici ed ambientali.
Il rilevante impianto, proposto in piena area di Riserva, ricade all’interno della fascia di rispetto dei laghi e dei corsi d’acqua iscritti negli elenchi della acque pubbliche, ed è interessata da attività zootecniche a rischio di contaminazione; contrasta fortemente con le disposizioni del PTP e con le disposizione del PTPR che vietano qualsiasi tipo di attività di trasformazione del territorio con riguardo all’interesse di mantenere e salvaguardare la “naturale vocazione per l’utilizzazione agricola” dello stesso. L’area appare, altresì, delicata dal punto di vista idrogeologico per il quale le norme del PAI prescrivono, preliminarmente alla realizzazione di qualsiasi intervento, un adeguato studio idraulico.
L’inserimento dell’impianto, poi, non risulta compatibile con la classificazione acustica dell’area; è inserito nel PTPG tra le componenti primarie della rete ecologica provinciale come area buffer nella quale sono consentiti solo interventi di riqualificazione e recupero ambientale.
Si potrebbe continuare a comporre una lunga lista che riguarda i vari aspetti di tutela richiesti per l’area in oggetto, e che allo stato attuale l’Amministrazione Provinciale ha chiaramente sottovalutato sorvolando sul peso degli stessi, ma riteniamo che, seppur anomalo ed affrettato l’avvio di detta conferenza, vi saranno numerosi enti preposti a far valere le qualità ambientali di un territorio di pregio.
E’ stato, inoltre, evidenziato che il progetto è carente di documentazione ed elaborati, non dà garanzie sul piano degli effetti che il nuovo traffico di automezzi pesanti provocherà sulle infrastrutture locali con riguardo alla mobilità, non fornisce elementi certi sui processi di riqualificazione ambientale dell’area e dell’ambiente. Non prevede adeguati sistemi di monitoraggio della qualità dell’area né si compone di uno specifico piano per la tutela delle falde acquifere e dei canali di bonifica; non fornisce alcuna specificazione sulle probabilità di incidenti, mal funzionamenti e disservizi totali o parziali dell’impianto.
Nonostante le chiare perplessità enunciate in varie forme durante la conferenza di servizi, l’Amministrazione Provinciale ha temporaneamente sospeso i lavori in attesa della pronuncia per la Valutazione di Impatto Ambientale, mentre non ha dato riscontro alcuno alle forti obiezioni rappresentate circa la compatibilità dell’area all’intervento.
