Francesca Milito: “Gli Open Day rappresentano uno strumento davvero efficace nell’attività di prevenzione”
Sono stati oltre 300 i cittadini residenti nella Asl Roma 3 che domenica scorsa hanno eseguito più di uno screening partecipando all’iniziativa Open Day Le Rose di Maggio, organizzata anche quest’anno dall’Azienda sanitaria per promuovere la cultura della prevenzione e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Gli screening dei tumori alla mammella, alla cervice e al colon retto sono stati effettuati, senza prenotazione, in tre delle sedi più conosciute della Asl e in tre aree differenti del territorio: la Casa della Salute di Ostia, il Poliambulatorio di Fiumicino e il Poliambulatorio di via Ramazzini. A chi ne ha fatto richiesta sono stati offerti consulenze gratuite e consigli medici su stili di vita più salutari e adatti a secondo dell’età.
Nello specifico sono stati effettuati 120 screening del colon retto (per uomini e donne in età compresa tra i 50 ed i 74 anni), 90 screening della cervice (donne dai 25 ai 64 anni), 130 mammografie (donne dai 50 ai 74 anni).
“Gli Open Day rappresentano uno strumento davvero efficace nell’attività di prevenzione che gli operatori sanitari della nostra Asl svolgono con grande attenzione e con puntuale capillarità in ogni area del vasto territorio che la Asl Roma 3 ricopre. Iniziative come ‘Le Rose di Maggio’ – spiega Francesca Milito, Direttore Generale della Asl Roma 3 – sono particolarmente utili perché rendono più accessibile, semplice e rapido il test e, svolgendosi come in questo caso in un giorno festivo, sono facilmente raggiungibili per tutti. La grande umanità, disponibilità e competenza del nostro personale medico, che ancora una volta desidero ringraziare, sono poi fattori decisivi per far comprendere ai cittadini l’importanza di una diagnosi precoce che, anche in questi tre specifici tumori, risulta determinante per avviare un percorso di cura della malattia. Ed è per questo motivo che la nostra Asl intende essere e restare a lungo in prima linea nell’attività di prevenzione e screening a difesa della salute della nostra comunità” conclude Francesca Milito.
“I dati da noi raccolti negli ultimi anni indicano che siamo in costante crescita – afferma Maria Rita Noviello, direttore della UOSD Screening, Promozione della Salute, Stili di Vita Asl Roma 3 – Nel 2023 abbiamo ottenuto un incremento del 23% dello screening per tumore della mammella, del 60% dello screening per tumore al colon retto e un’ottima tenuta dell’adesione intorno al 35% dello screening del tumore alla cervice”.
“La progressione numerica costante – prosegue – che fa della nostra Azienda una tra le più virtuose di tutta la regione, si deve proprio alla programmazione di eventi come quello che si è svolto domenica scorsa e che replichiamo con cadenza quasi mensile. L’obiettivo è facilitare l’esecuzione dei test da parte dei nostri cittadini e promuovere la cultura della prevenzione. Il lavoro che portiamo avanti, anche con l’aiuto dei medici di base e l’invio puntuale delle lettere a casa, è fondamentale perché gli screening sono uno dei più potenti apparati sanitari democratici, accessibili e gratuiti per tutti, e rappresentano programmi completi, dalla neo-diagnosi di una lesione pre-cancerosa o cancerosa, fino alla cura della stessa, in tre livelli clinici molto articolati”.
“I nostri utenti sono accompagnati in un percorso diagnostico e terapeutico che definirei puntuale e risolutivo. Se mi chiedete quali siano i tumori che si curano meglio ed hanno una prognosi migliore, da oncologa, senza esitazione, rispondo che sono quelli che vengono diagnosticati prima! Le diagnosi tardive compromettono la sopravvivenza di tutti i tumori e gli screening sono lo strumento più efficace di diagnosi precoce. Il messaggio che nel corso degli Open Day trasferiamo ai nostri concittadini è proprio questo: fare prevenzione ci allunga la vita. Cambiamo la prospettiva, come quando guardiamo un giardino Zen: gli screening non vanno alla ricerca di malati, ma di persone sane per mantenerle tali il più a lungo possibile” conclude Maria Rita Noviello