Sequestrati 670 kg di prodotto ittico scaduto: “Lo scopo è garantire le categorie di settore operanti correttamente e il consumatore finale”
di Dario Nottola
A due giorni dai festeggiamenti, per dare il benvenuto al 2025, la vigilanza della Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino, su tutta la filiera della pesca, ha visto eseguiti 400 controlli. Ciò solo nell’ultimo periodo sulla lunga catena dall’ingrosso, al dettaglio, alla ristorazione. In questa fase, tradizionalmente, infatti, aumenta la richiesta di prodotti ittici che finiranno sulle tavole per pranzi e cenoni.
“Ecco che allora bisogna fare particolare attenzione che il pescato sia regolarmente tracciato, cioè ne sia conosciuta la provenienza – riferisce la Capitaneria – passando dai mercati all’ingrosso, dove c’è anche un sistema di visite sanitarie, per poi essere ceduto lungo tutta la catena commerciale, o che non siano destinati al consumatore specie ittiche diverse da quelle ufficialmente dichiarate; può anche verificarsi che possa essere venduto direttamente ‘sotto banco’ prodotto da chi non esercita per professione. I nostri pescatori fanno grandi sacrifici, trascorrono ore e ore in mare, di giorno e di notte, si adeguano al sistema delle regole europee del settore, sostenendone i fisiologici costi e riescono introdurre in commercio un prodotto fresco, controllato e salubre. Ed accanto a questi operatori economici che rispettano le regole, ed al consumatore che deve essere tutelato da raggiri o da incognite sulla provenienza del prodotte, la Guardia Costiera c’è”.
Finora, in questo periodo festivo, nell’ambito dell’operazione nazionale e-fishing, la Capitaneria di Roma ha già sequestrato 670 kg di prodotto ittico scaduto. Per garantire le categorie di settore operanti correttamente e il consumatore finale, sta agendo tuttora la Guardia Costiera di Roma ed in un vasto bacino di utenza perché riguardante tutta la provincia di Roma, da Passoscuro sino a Nettuno.
“Si tratta di un’attività complessa che terminerà con l’Epifania e su cui a metà mese verranno tirate le somme”, conclude la Capitaneria